NIENTE INTESA IN CAPIGRUPPO

Autonomia, la Camera approva il ddl: è legge | Meloni: passo avanti per Italia più forte e giusta | Proteste delle opposizioni per la seduta fiume

Il provvedimento riceve il secondo e definitivo "sì" con 172 voti a favore, 99 contrari e un astenuto. Pd: ora firme per il referendum. Schlein: "FdI piegata al sogno secessionista della Lega"

19 Giu 2024 - 14:04

Il ddl Autonomia è legge. Dopo una lunga maratona notturna decisa votando la seduta fiume, tra le proteste delle opposizioni, arriva il secondo e definitivo ok al provvedimento con 172 voti a favore, 99 contrari e un astenuto. Martedì, dopo la mancata intesa in capigruppo sulla tempistica per l'esame del provvedimento, si era scelto di prolungare la seduta fino alla votazione finale. Le opposizioni avevano bollato la decisione come uno "sfregio" e uno "strappo" al dibattito parlamentare. Occhiuto: "Autonomia non votata dai deputati calabresi di Forza Italia". 

Il voto per la seduta no stop era passato con 54 voti di scarto tra le grida "Vergogna!" delle opposizioni. Le proteste erano proseguite anche in sede di illustrazione degli emendamenti, tutti di minoranza e tutti respinti, anche per il silenzio della maggioranza mai intervenuta nel dibattito notturno. L'Aula è passata infine all'esame e al voto degli ordini del giorno, una quarantina in tutto, tra cui anche alcuni di maggioranza.

L'ok della Camera agli articoli del ddl Autonomia

 La votazione degli emendamenti è partita dagli articoli 1 e 2, che definiscono il quadro generale e il procedimento di approvazione delle intese tra Stato e Regioni. L'articolo 3, che dispone la delega al governo per la determinazione dei Lep ai fini dell'attuazione dell'articolo 116 della Costituzione, è passato con 166 voti a favore, 115 contrari e due astenuti. Stesso esito per l'articolo 4, che riguarda il trasferimento di funzioni, mentre è stato approvato 170 voti a favore e 105 contrari l'articolo 5, che riguarda i principi relativi all'attribuzione delle risorse finanziarie, umane e strumentali corrispondenti alle funzioni oggetto di conferimento. L'articolo 6, che ha ricevuto 173 voti a favore e 109 contrari, riguarda l'ulteriore attribuzione di funzioni amministrative agli enti locali. Passato con 170 voti a favore, 112 contrari e tre astenuti l'articolo 7, che riguarda la durata delle intese e successione di leggi. Votazioni più spedite per l'approvazione degli articoli 8 (monitoraggio, 174 voti favorevoli e 113 contrari) e 9 (sulle clausole finanziarie). Con il voto agli articoli 10 (misure perequative e di promozione dello sviluppo economico, della coesione e della solidarietà sociale) e 11 (disposizioni transitorie) si è poi conclusa la votazione di tutti gli articoli del ddl Autonomia.

Meloni: passo avanti per Italia più forte e giusta

 "Più autonomia, più coesione, più sussidiarietà. Ecco i tre cardini del disegno di legge sull'autonomia differenziata approvato alla Camera. Un passo avanti per costruire un'Italia più forte e più giusta, superare le differenze che esistono oggi tra i diversi territori della Nazione e garantire gli stessi livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni sull`intero territorio. Avanti così, nel rispetto degli impegni presi con i cittadini". Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, commenta in un post su X l'approvazione definitiva del ddl autonomia differenziata.

Il Pd pronto a chiedere il referendum

 "Il Pd, insieme alle altre opposizioni, ai movimenti e alla società civile, è pronto a raccogliere da subito le firme per un referendum contro lo Spacca Italia". Lo spiega il capogruppo dem in Senato Francesco Boccia dopo l'ok definitivo all'autonomia differenziata. Boccia nell'Aula del Senato, rivolto alla maggioranza, aveva preannunciato: "Non ci lasciate altro scampo per una raccolta firme per un referendum".

Schlein: "Ecco il sogno secessionista della Lega"

 Duro commento da parte della segretaria del Pd Elly Schlein. "Ci hanno tenuto tutta la notte in Parlamento pur di approvare l'Autonomia Differenziata e brandire lo scalpo del Sud prima dei ballottaggi. E così Fratelli d'Italia si piega all'antico sogno secessionista della Lega. Suggerirei che a questo punto cambiassero il nome in Brandelli d'Italia. O Fratelli di mezza Italia, visto che la stanno spaccando in due", ha scritto sui social. "Continueremo a batterci contro l'autonomia differenziata e il premierato insieme alle altre opposizioni, come abbiamo fatto in una piazza unitaria e pienissima", ha aggiunto la leader dem.

M5s: "La maggioranza violenta il Parlamento

 "Avremmo voluto dibattere con serietà e serenità il ddl sull'autonomia differenziata, ma questo ci è stato impedito dalla maggioranza fin dall'esame in Commissione", hanno scritto in una nota i deputati del Movimento 5 Stelle. "Una maggioranza che, con la decisione di contingentare i tempi di discussione e di approvare il provvedimento con il favore delle tenebre, ha letteralmente violentato il Parlamento. Una violenza squadrista che abbiamo visto anche nell'attacco a un nostro collega, che aveva la sola colpa di porgere una bandiera tricolore al ministro Calderoli. Per fortuna, i cittadini italiani capiranno perfettamente lo sfacelo che la maggioranza sta facendo ai danni del Paese".

I deputati calabresi di Forza Italia

 Non ci sono solo le opposizioni a esprimere con forza la loro contrarietà. Roberto Occhiuto, presidente della Calabria, ha rivelato che i deputati calabresi di Forza Italia non hanno votato l'Autonomia e ha detto: "Non so se i minimi vantaggi elettorali che il centrodestra avrà al Nord, compenseranno la contrarietà e le preoccupazioni che gli elettori di centrodestra hanno al Sud. Questa norma andava maggiormente approfondita e la discussione doveva svolgersi in modo sereno: comprendo le ragioni dei deputati calabresi di Forza Italia - Francesco Cannizzaro, Giuseppe Mangialavori e Giovanni Arruzzolo - che hanno deciso di non votare questa legge. È stata una loro scelta, che ho condiviso. Temo che il centrodestra nazionale abbia commesso un errore, del quale presto se ne renderà conto".

Presidente della Basilicata Bardi (Forza Italia): "Perplessità sull'accelerazione"

 Le perplessità di Forza Italia emergono anche dalle parole del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. "Continuiamo a sostenere" che l'autonomia differenziata "non possa non avere come fattore di riequilibrio dei territori un intervento sulla riduzione dei divari infrastrutturali. Condividiamo inoltre le perplessità già espresse da alcuni esponenti di Forza Italia, come il governatore calabrese, Occhiuto, in ordine all'accelerazione che si è voluto imprimere al processo legislativo, quando si sarebbe potuto migliorare ulteriormente il provvedimento", ha scritto in una nota. 

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