Castelli: "Se non passa vado al mare"
Oggi voto alla Camera sulla riforma della Giustizia. Il governo pone la fiducia e annulla i 511 emendamenti dell'opposizione. Castelli: "Non temo imboscate sono sicuro che la Cdl sarà compatta e la fiducia sarà votata". "Se la riforma passa - dice - sarà una vittoria politica, se viene bocciata vinco umanamente. Anziche' tre giorni in barca, starò via tre mesi". Il punto principale di riforma la separazione delle funzioni dei magistrati.
Tra le modifiche proposte dal maxi emendamento al testo di riforma dell'ordinamento giudiziario su cui il governo ha chiesto di porre la fiducia rientra anche la possibilità di avocazione delle inchieste da parte della procura generale. Nelle procure il procuratore generale e' titolare unico del potere organizzativo.
A lui spetta il compito di delegare o di revocare la delega ai suoi sostituti per le inchieste. A lui anche il compito di mantenere rapporti con la stampa, improntati a regole di correttezza, con informazioni del tutto impersonali sul lavoro dell'ufficio.
Cinquanta pagine fitte che comprendono tutti gli articoli in cui si snoda il testo del disegno di legge delega. Tra i cambiamenti si registra anche la cancellazione del cosiddetto soprannumero. I magistrati che chiedono di rientrare in ruolo o che chiedono di cambiare funzione possono tornare nella sede di provenienza soltanto se vi e' un posto vacante, senza poter piu' risultare in "sovrannumero" rispetto all'organico previsto.
I magistrati della Direzione nazionale antimafia, questa un'altra delle modifiche introdotte dal maxi emendamento, vengono considerati come magistrati d'appello e non come magistrati di legittimita'.
Quanto ai consigli giudiziari, quelli che hanno meno di 350 magistrati e per i quali finora vi era un numero pari di toghe e laici avranno una maggioranza di togati. Ai consigli non spettera' piu' approvare le tabelle sulla organizzazione degli uffici, ma potranno esprimere un parere sulle decisioni del Csm.
Quanto agli illeciti disciplinari, diventa obbligatoria sempre l'azione disciplinare avviata dal procuratore generale della Cassazione.
Ma questo non sarà l'unico voto di fiducia per la maggioranza sulle riforme. Come ha detto più volte il premier Berlusconi: "'Sul ddl di riforma delle pensioni porremo la fiducia e la chiederemo anche sui condoni necessari per i conti'.