Punto per punto il dl approvato dal governo, che dovrebbe consentire di ridurre il sovraffollamento carcerario
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Il decreto legge sulle carceri dovrebbe consentire di far uscire dalle celle 3mila persone su 64mila ospitate nei penitenziari. Rispetto al 2010 si registra un calo rilevante, anche dei detenuti in custodia cautelare. Ma il tasso di sovraffollamento resta sopra il 140%, il più alto dell'area Ue. Ecco dunque nel dettaglio cosa prevede il provvedimento.
Liberazione anticipata - Con il decreto lo "sconto" di buona condotta per la liberazione anticipata passa da 45 a 75 giorni ogni 6 mesi di carcere. La misura, che scatta sempre con l'ok del giudice, avrà valore retroattivo dal gennaio 2010 e varrà 2 anni dall'entrata in vigore della legge. Produrrà un'uscita anticipata che nel massimo arriva a 6 mesi e per chi vede partire il conteggio dal 2010 interesserà potenzialmente 1.700 persone. A questa quota si aggiunge quella relativa agli sconti più bassi, di pochi mesi o settimane, con ulteriori uscite spalmate nel tempo stimate in circa 7mila: si tratta di persone che usciranno a scaglioni dopo valutazione del giudice, e che sarebbero uscite comunque in tempi rapidi.
Affidamento in prova - Viene innalzato da 3 a 4 anni il "tetto" di residuo pena da scontare per il quale si può beneficiare dell'affidamento in prova ai servizi sociali. La stima è che riguardi 1000-1500 persone.
Domiciliari - La misura che consente di trascorrere a casa gli ultimi 18 mesi di detenzione, che era già stata introdotta in maniera temporanea e sarebbe scaduta il 31 dicembre, si è dimostrata efficace, consentendo, al 30 settembre 2013, la scarcerazione di 12.109 detenuti, e ora diventa stabile.
Braccialetto elettronico - Viene ampliata l'adozione di questo strumento per la detenzione domiciliare: finora i magistrati l'hanno applicato poco, ora saranno obbligati a stendere delle motivazioni quando non lo adottano perché ritengono il soggetto troppo pericoloso. Resta fermo che il detenuto deve dare il consenso.
Espulsione extracomunitari - Le procedure di identificazione dovranno essere avviate subito dopo la carcerazione e viene potenziata l'espulsione immediata in alternativa agli ultimi due anni di pena per alcuni reati minori. La platea potenziale è molto alta, teoricamente 4mila persone, ma il dato va calato nel concreto.
Tossicodipendenti - Si accresce l'affido terapeutico per i detenuti tossicodipendenti per favorirne la cura nelle comunità di recupero anche in caso di recidiva per reati minori. Viene modificata la Fini-Giovanardi e arriva il reato di "spaccio lieve" con pene da 1 a 5 anni, cioè più basse che per lo spaccio tout court, e multe da 3 a 26mila euro.
Garante nazionale dei detenuti - Viene istituito il Garante nazionale dei detenuti, organo indipendente preposto a una tutela extra-giudiziale dei diritti di quanti si trovano ristretti negli istituti penitenziari.