Firenze, il sindaco critica la legge di Stabilità
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Al meeting renziano della Leopolda il sindaco di Firenze alza il tiro sul governo. Enrico Letta dice di dover lavorare "di fino", usando il cacciavite? Bè, gli consiglia Matteo Renzi, sarebbe meglio sostituire la metafora e usare "quella del Caterpillar". E sulla legge di Stabilità il sindaco punge con i limiti delle grandi intese: non sarà semplice cambiarla in Parlamento, "perché per ogni cosa ci si dovrà mettere d'accordo con Brunetta".
Ma il presidente del Consiglio risponde, difendendo il lavoro fatto sui conti: "Per essere credibili bisogna averli a posto. Se uno ha le pezze....". Insomma, Leopolda significa dare il via vero alla corsa per la segreteria. C'è bisogno di marcare le distanze. Il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, annuncia che sabato a Firenze ci sarà pure lui, soprattutto per "ascoltare". E' la prima volta che il "capo" del partito interviene al meeting renziano, che finora era stato percepito un po' come una riunione di disobbedienti.
Questo ora rappresenta uno degli appuntamenti più importanti di questa campagna per le primarie del favorito Renzi. Epifani ascolta il botta e risposta Renzi-Letta sulla legge di Stabilità. E dice la sua: "C'è qualcosa che va assolutamente cambiato e il governo deve tenere conto delle critiche e deve trovare le risposte".
Come sempre, Renzi pungola Letta sulle cose da fare. "Presto - dice il sindaco - credo che possiamo festeggiare le 100 settimane di attesa per la riforma della legge elettorale, tema che è diventato ormai una barzelletta". E poi, di nuovo in tema economico, prende due piccioni con una fava: governo e concorrente alle primarie. "Non è possibile che la spesa pubblica continui ad aumentare - dice Renzi - Lo dico al mio collega che è al governo Stefano Fassina ed è anche consulente economico di Cuperlo".
La giornata si era aperta con una inaspettata, seppur timidissima, apertura del sindaco a Rosi Bindi, una di quelle che Renzi avrebbe sempre voluto rottamare: "Non deve dimettersi dalla presidenza dell'Antimafia, ma dia un segnale politico rinunciando all'indennità di 3000 euro al mese che le spetta per questo ruolo".
I motori hanno iniziato a scaldarsi alla Leopolda quando Renzi ha detto di volere, in Italia, "una rivoluzioncina". "La rivoluzioncina? - ha risposto l'altro concorrente alle primarie, Pippo Civati - E' carina, ma non esiste, bisogna cambiare questo Paese non con gli slogan, ma aggredendo le cose da fare".