Nuovo appello e monito di Napolitano su riforme e legge elettorale: "Il rinnovamento istituzionale dell'Italia cozza contro ostacoli e resistenze molteplici"
© Tgcom24
Il "rinnovamento istituzionale" dell'Italia "dopo una lunga serie di omissioni e ritardi ancora fatica a prendere corpo e cozza contro ostacoli e resistenze molteplici". Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, all'assemblea dell'Associazione nazionale dei Comuni a Firenze. "Il tema delle riforme istituzionali e costituzionali è ormai ineludibile. Non se ne può più discutere a vuoto", ha ribadito.
"Entro 2014 giungere a conclusioni" - "C'è l'occasione, oggi, in questo 2013-2014, di giungere a delle conclusioni valide, più o meno comprensive di molteplici necessità", ha spiegato Napolitano ricordando che "non è ammissibile che il Parlamento naufraghi ancora nelle contrapposizioni e nell'inconcludenza".
"Limite estremo è Consulta" - Sulla riforma mancata della legge elettorale "stiamo giungendo ora a un nuovo limite estremo" e cioè la sentenza della Corte Costituzionale fissata per il 3 dicembre. "La dignità del Parlamento e delle forze politiche si difende - ha ricordato il Capo dello Stato - non lasciando il campo ad altra istituzione".
"Calunnie destabilizzano equilibrio governo" - E' difficile recuperare fiducia nella politica anche perché c'è "un'onda diffusa e continua di vociferazioni, di faziosità, di invenzioni calunniose che inquinano il dibattito politico e mirano a destabilizzare l'equilibrio di governo" e a "gettare ombre sulle istituzioni più alte", ha poi ricordato Napolitano che è tornato a parlare del suo messaggio sul dramma carceri. "E' stata da più parti alimentata una rappresentazione contraffatta, grossolanamente strumentale", ha sottolineato il presidente della Repubblica ricordando che in quel messaggio "si indicavano dati di fatto, cifre non occultabili e scadenze non eludibili".
Letta: "Fare insieme le riforme" - Anche il premier Enrico Letta è tornato sul tema delle riforme ritenendo fondamentale questo processo per il bene del Paese e lanciando un appello a tutte le forze politiche per "farle insieme. Non dobbiamo avere paura del cambiamento istituzionale perché le riforme permetteranno al nostro paese di funzionare meglio". "Se l'Italia non funziona è perché - ha ribadito - ha regole che non funzionano, regole vecchie".