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Napolitano: "Governo per sopravvivenza Italia"

"Io sono per le riforme il più possibile concordate e con il più largo consenso"

Reuters

Per Giorgio Napolitano adesso il problema è di "far vivere questo governo per un'esigenza minima di stabilità istituzionale e direi quasi di sopravvivenza istituzionale e del Paese e poi ognuno riprenderà la sua strada". "Salvaguardare la continuità istituzionale - prosegue il Capo dello Stato - non significa conservare l'esistente. In questo momento io sono per le riforme, il più possibile concordate e con il più largo consenso".

"Mio sì al bis di fronte a impotenza Camere" - Giorgio Napolitano, intervistato da Eugenio Scalfari, parla della sua rielezione. Al momento delle prime fumate nere era chiaro "il senso dell'impotenza parlamentare ed istituzionale" e "allora ho detto di sì per senso delle istituzioni, perché ho ritenuto si dovesse salvaguardare la continuità istituzionale. Sono stato quasi costretto ad accettare la candidatura a una rielezione o a una nuova elezione come presidente della Repubblica, essendo profondamente convinto di dover lasciare", prosegue.

"Vissuto momento terribile" - Sempre tornando alle settimane della sua rielezione, Napolitano ha aggiunto: "Abbiamo vissuto un momento terribile in cui ci si domandava se l'Italia avrebbe avuto un governo, nelle condizioni in cui è il Paese. E abbiamo assistito a qualcosa cui non avevamo assistito nel passato".

"Legge elettorale, non disposto a rivivere incubo" - Il Capo dello Stato torna sull'incapacità di giungere a una riforma elettorale. "Se ognuno adesso sventola la sua bandiera, io non sono intenzionato a rivivere l'incubo di quei mesi durante i quali nella commissione Affari costituzionali del Senato si è pestata l'acqua nel mortaio e non si è stati capaci di partorire nessuna riforma elettorale avendo tutti i partiti giurato che bisognava farla". Adesso, per Napolitano, su alcuni terreni fondamentali come quello delle regole e delle riforme istituzionali, gli opposti schieramenti politici devono esprimere un impegno comune.