GUERRE INTESTINE

Matteo Renzi segretario del Pd? "Ci penso"

"Però non è una mia priorità", dice il sindaco, anche se ammette di non voler correre il rischio di finire "nella palude democristiana fatta di immobilismo". E chiede di smetterla con attacchi ingiustificati contro di lui: "Io non tramo, ma non tremo"

05 Giu 2013 - 09:19
 © LaPresse

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La possibilità che il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, si candidi alla segreteria del Partito Democratico "c'è"; il rottamatore sottolinea però che "non è una priorità ma ci sto riflettendo". Renzi spiega di non vole correre il rischio, stando fuori dai giochi, di finire "nella palude democristiana fatta di immobilismo e sospetti, di accuse e ritrattazioni. Ma io non sono questo. Non ho mai fatto una battaglia alle spalle di qualcuno".

In un colloquio con la Repubblica, il primo cittadino di Firenze spiega che, visto che "mi chiamano in ballo su tutto, anche quando mi defilo, anche quando garantisco lealtà, tanto vale...". "Io - fa notare al quotidiano - non faccio niente eppure mi tirano sempre in mezzo. Penso alla mozione Giachetti sul Mattarellum. Era un complotto mio e dei renziani, hanno detto. Un modo per far saltare il governo e la maggioranza con il Pdl. Quell'episodio mi ha dato particolarmente fastidio, anzi mi ha fatto arrabbiare di brutto. Ma quale complotto, che c'entro io con una battaglia parlamentare che Roberto porta avanti da mesi?". E anche a la Stampa ribadisce che "io non tramo, ma non tremo. E visto che di qualunque cosa parlo mi sparano addosso, allora chiedo: se vogliono farmi la guerra loro, me lo dicano. Così mi regolo...".

Poi Renzi affonda, sottolineando che "se dire una banalità tipo 'se il governo fa, dura; altrimenti va a casa' significa attaccare Letta, allora siamo alle barzellette. Qui la questione è semplice: qualunque governo ha un senso se realizza cose, non se vivacchia". Ed "Enrico pensa che un cacciavite sia sufficiente, io credo che occorra fare di più".

Il primo cittadino chiarisce comunque di non avere "alcuna intenzione di fare la guerra a Enrico, ci mancherebbe. Così come non è che, da ragazzino, la notte sognassi di fare il segretario del Pd. Quindi stiano tutti più sereni, e vedremo nelle prossime settimane le cose da fare. Ma la pre-condizione è che finisca questa specie di tiro al bersaglio che parte appena io apro bocca. Sto cominciando a rompermi e non credo che a loro convenga".

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