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No commissioni, il M5S occupa il Parlamento

Grasso e Boldrini: "Aule per il dialogo, no ai monologhi". Grillo: "La demolizione è iniziata"

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Le commissioni permanenti non saranno costituite né alla Camera né al Senato finché non ci sarà il nuovo governo. La decisione è stata presa nelle riunioni dei capigruppo, ma il M5S protesta occupando Camera e Senato fino a mezzanotte. Secondo quanto si apprende, la cosa potrebbe ripetersi anche mercoledì. Il gruppo del Pd prende tutti in contropiede: "Ecco i nomi dei nostri candidati per le commissioni".

Parlamento occupato, Crimi: in Aula fino a mezzanotte - Quando la seduta dell'Aula del Senato dedicata alle comunicazioni del governo sulla Tares si è conclusa, i senatori del M5S sono rimasti al loro posto, mentre giornalisti e fotografi sono stati fatti uscire. "Resteremo in Aula a leggere la Costituzione e il regolamento del Senato per sottolineare la forzatura che viene attuata non iniziando a far lavorare le commissioni - aveva detto il capogruppo in Senato, Vito Crimi - . Restiamo fino a mezzanotte e un minuto anche per non pesare troppo sul lavoro dei commessi e dei collaboratori parlamentari". Stessa situazione anche alla Camera.

Grasso e Boldrini: "Aule sono per il dialogo, no ai monologhi" - I presidenti del Senato, Pietro Grasso, e della Camera, Laura Boldrini, in una nota congiunta prendono le distanze dalla scelta del M5S di occupare il Parlamento. "Le aule parlamentari - scrivono Grasso e Boldrini - sono il luogo del confronto democratico e della trasparenza. E il dialogo è sempre più utile del monologo". "I luoghi delle istituzioni - aggiungono senza però mai citare la protesta messa in atto dai grillini - vanno rispettati".

M5S lancia "OccupyParlamento" - E intanto, fuori da Montecitorio il M5S ha protestato con l'iniziativa "OccupyParlamento". Lo scopo è di sollecitare l'apertura delle commissioni parlamentari, appoggiando l'occupazione delle Camere da parte di deputati e senatori del movimento. L'affluenza di militanti, tuttavia, è stata scarsa.

Grillo: "Commissioni subito o partiti commissariati" - "Il M5S vuole un Parlamento in pieno esercizio da ora. Paese al collasso e attività legislativa bloccata. Commissioni subito o partiti commissariati". Così Beppe Grillo sul suo blog in un post dal titolo "I golpisti" con un foto dei "colonnelli" protagonisti del colpo di stato greco ma con i volti di Monti, Bersani e Berlusconi. "Il golpe è iniziato da anni. Un golpe alla luce del sole per delegittimare e svuotare il Parlamento. I partiti hanno sostituito la democrazia. La volontà popolare è diventata una barzelletta", scrive Grillo.

"No alle alleanze, la demolizione è iniziata" -
"Non ci alleiamo con nessuno, la demolizione è cominciata. Abbiamo promesso di mandarli tutti a casa e li manderemo tutti a casa", ribadisce Beppe Grillo in una intervista al quotidiano 'Metro'. "Loro saranno costretti a seguirci come programma politico: noi eravamo nati e ci prendevano per l'antipolitica. Grillo e l'antipolitica, demagogo e populista. Oggi copiano il nostro programma e io ne sono immensamente felice. Solo che noi lo applichiamo, loro lo dicono in televisione e basta".

"Non rimpiangeremo nulla, metteremo gente perbene" - Secondo Grillo, "non rimpiangeremo nulla", né Bersani né Berlusconi, "perché metteremo delle persone perbene, normali, oneste e trasparenti a gestire il Paese". "Quindi qualsiasi azienda" che vuole lavorare "non avrà più bisogno di andare fuori dall'Italia a produrre in Svizzera in Austria, o Slovenia. Anzi - aggiunge Grillo - noi creeremo i presupposti per quegli investimenti che in Italia saranno fatti con trasparenza, onestà e professionalità. Noi rimetteremo al loro posto persone professionali nei posti che devono essere. Cose che sono state tolte mettendo funzionari di partito, amanti, mogli o amici degli amici nei posti".

"La nostra è la classa politica più giovane del mondo" - "Noi abbiamo messo in Parlamento la classe più giovane del mondo, come età media - continua Grillo - . L'88% sono laureati, e c'è la più alta percentuale di donne del Parlamento. Quindi l'esperienza sarà fatta, se la faranno, stanno studiando come è il diritto, le procedure parlamentari, le commissioni. Questo è un movimento che è una comunità. Noi vogliamo trasformare l'Italia e l'Europa in una comunità vera. Dove le parole devono essere solidarietà, senso della comunità e nessuno deve rimanere indietro".

Zanda: "Decisione a larga maggioranza"
- Al termine della riunione dei capigruppo a Palazzo Madama, Zanda ha spiegato: "Si è convenuto a larga maggioranza che l'intreccio del meccanismo regolamentare e della prassi suggerisce di costituire le commissioni solo dopo la formazione del governo". Non si esclude comunque che si possano formare altre commissioni speciali, come quella sulla relazione del governo a proposito delle variazioni al quadro macro.

Pd: domani i nomi per le commissioni - Intanto però il Pd ha fatto sapere che consegnerà domani alla Presidente della Camera Laura Boldrini la lista con i nomi dei suoi parlamentari da inserire nelle commissioni permanenti. Già entro questa settimana i parlamentari democratici designati alle commissioni si riuniranno, ciascuno con i colleghi di partito della sua commissione, per iniziare a esaminare le 284 proposte di legge finora presentate dal Pd, dall'inizio della legislatura.

Le "regole" delle commissioni - D'altra parte, la composizione delle commissioni permanenti rispecchia l'equilibrio tra maggioranza e opposizione, mentre i loro presidenti sono normalmente espressione della maggioranza. Ma l'attuale stallo politico, dove non esiste alcun accordo tra i partiti per dare vita a un governo, impedisce una spartizione di questo tipo.

L'unica commissione parlamentare già in funzione è quella speciale che ha competenze limitate, che dovrebbe ricevere dalla Camera il mandato ad esaminare il decreto legge sul pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione. Il movimento di Beppe Grillo protesta per questo stallo e sostiene, con il parere favorevole di alcuni costituzionalisti, che si possa comunque procedere alla formazione delle commissioni permanenti.

"Il M5S sbaglia bersaglio, dovrebbe occupare il Pd di Pier Luigi Bersani, perché è lui che blocca la formazione di un governo", ha detto il capogruppo alla Camera del Pdl, Renato Brunetta, polemico con la decisione del segretario del Pd di non aderire all'idea di un governo di larghe intese. Ma sulla questione delle commissioni, il Pdl la pensa come il Pd: "I nostri nominativi per le varie commissioni sono già pronti. Li presenteremo non appena un governo avrà ottenuto la fiducia in Parlamento".