La fedelissima di Silvio Berlusconi attacca il centrodestra dall'interno. Ed è subito una bufera. Cicchitto parla di "fuoco amico". Quagliariello, vicecapogruppo del partito al Senato: "Se prevale la sua linea, mi chiamo fuori"
© LaPresse
E' bufera nel Pdl per le parole di Daniela Santanchè che, prima a Radio24 e poi al Tg4 e Tgcom24, spara a zero: "L'apparato è un cancro. Il Pdl non esiste più perché non esiste più nel cuore degli italiani. E' stata un'ottima intuizione di Berlusconi, ma ora bisogna azzerare tutto, devono dimettersi Alfano e i coordinatori". Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato, replica: "Se prevale la linea Santanchè, mi chiamo fuori".
"Pdl è un mondo finito"
"Devono capire che è un mondo finito. Perché non rinunciano subito alle cariche?", tuona la rottamatrice del centrodestra. Poi, interviene sul governatore della Lombardia: "Sin dall'inizio ero per le dimissioni di Formigoni e alla fine il partito ha preso questa posizione. E' indifendibile, ma come si fa? Più si va avanti e più perdiamo consensi. E non deve ricandidarsi".
Santanchè a Tgcom24: "Anche se ho tutti contro, apriamo un dibattito"
La Santanchè a Tgcom24 respinge poi il termine "rottamazione" perché "si usa per le automobili. Non è mio e non lo uso". Poi invita tutti a "fare un passo indietro seguendo anche l’esempio di Berlusconi". "Il prodotto non c’è più, da questo dobbiamo ripartire. Non ho la presunzione di avere ragione. Poco mi interessano i palazzi e molto mi interessa la gente: la gente vuole il cambiamento. Poco me ne importa dell’establishment dei palazzi e se ho tutti contro. Mi fa piacere che si apra un dibattito ma non voglio dire che la mia è l’unica idea. Abbiamo dei problemi, affrontiamoli. Da Berlusconi si parte e si riparte".
Bonaiuti: "Opinioni della Santanchè, non di Berlusconi"
Le parole della politica del centrodestra hanno subito scatenato la bufera nel partito. Paolo Bonaiuti, portavoce del presidente del Pdl, Silvio Berlusconi, prende le distanze: "Le opinioni espresse dalla signora Santanchè, in un articolo apparso oggi sul Foglio (dove ha espresso gli stessi concetti riferiti in radio e televisione, ndr) sono frutto di suoi ragionamenti politici personali e non esprimono affatto il pensiero del presidente Berlusconi", dichiara.
Quagliariello: "Se linea è Santanchè, io mi chiamo fuori"
Se la linea del Pdl dovesse rivelarsi quella di Daniela Santanchè, Gaetano Quaglieriello si chiamerebbe fuori. Lo afferma il vice capogruppo dei senatori pidiellini descrivendo due linee nel partito. Una, enunciata dal presidente Silvio Berlusconi, di un progetto unitario di rinnovamento profondo del Pdl. L'altra, la linea Santanchè espressa anche sul Foglio, che "prevede la rottamazione del Pdl, la liquidazione di Monti e punta apertamente alla costruzione di un soggetto politico di plastica che concorra con Grillo in un'area fondamentalmente anti-sistema". Due linee "legittime ma tra loro non compatibili". Ma se Quagliariello è disponibile a percorrere la prima strada, per la seconda, "mi chiamo fuori".
Alfano: "Basta con linea sfascista"
Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, affida a Twitter la propria replica alla Santanchè schierandosi con Quagliariello. "Linea sfascista molto chiara. Noi ne abbiamo un'altra. Sono inconciliabili. Non sarai solo, saremo tantissimi #orabasta", scrive.
Cicchitto: "Vuole distruggere il partito"
Questa dura presa di posizione ha subito sollevato aspre reazioni. Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, parla addirittura di "fuoco amico". "L'ipotesi avanzata da Daniela Santanché - dichiara Cicchitto - è quella di distruggere totalmente il Pdl per dar vita non si sa bene a che cosa, in attesa di un'improbabile palingenesi fatta non si sa bene da chi".
Napoli: "Contare fino a 10 prima di parlare"
"Se amici e amiche del Pdl imparassero a contare fino a 10 e a mettere in moto il cervello prima della lingua, probabilmente il partito non sarebbe nelle difficoltà in cui oggi si trova". Il duro sfogo è del vicecapogruppo alla Camera, Osvaldo Napoli, che accusa la collega di partito di non aver "mai consumato le suole delle scarpe per prendere un voto, dico un voto, per il Pdl". Successivamente, durante un dibattito con la Santanchè a Tgcom 24, Napoli ammorbidisce la sua posizione: "Santanchè non ha tutti i torti: serve un attimo fuggente nel partito che faccia un certo tipo di movimento. Ma è sbagliato il metodo: il rottamatore, tra virgolette, dovrebbe farlo Berlusconi. Non bisogna demolire il Pdl prima della campagne elettorale, ma bisogna proporre dei nomi, senza tagliare la testa a tutti".
Cazzola: "Spero di essere in lista di proscrizione"
Altrettanto diretto è Giuliano Cazzola che, sulla proposta della pasionaria del centrodestra di cacciare i parlamentari del Pdl che appoggiano il governo di Mario Monti, replica: "Sarei onorato di stare ai primi posti nella sua lista di proscrizione. Anzi credo proprio di averne diritto".
Pizzolante: "Berlusconi prenda le distanze"
Un altro deputato Pdl, Sergio Pizzolante, si appella a Silvio Berlusconi: "Spero, anzi ne sono certo, che Berlusconi prenderà le distanze da chi attacca storie e persone che lo hanno sostenuto con determinazione e amore".
Santelli: "Nel 2008 Santanchè si candidò contro Berlusconi"
Jole Santelli, vicepresidente dei deputati del Pdl, non si meraviglia che Daniela Santanchè attacchi il Pdl ed il suo segretario Alfano. "In fondo non è mai stata d'accordo con la costruzione del nuovo partito tanto da essersi candidata nel 2008 contro Berlusconi".