"E' anche peggio del 1992: si lucra sui soldi dei cittadini mentre a loro si chiedono sacrifici"
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"Questa è una seconda Tangentopoli, mi sembra inevitabile dirlo. La quantità di casi che stiamo verificando e che sono sotto i nostri occhi lo rende evidente". Parola del ministro della Giustizia Paola Severino, secondo la quale la situazione è anche peggiore rispetto a vent'anni fa. "Sono casi estremamente gravi - dice - e diffusi che si innestano in un quadro di grande debolezza politica e di grandi bisogni del Paese".
In un'intervista ai microfoni di Sky Tg24, il Guardasigilli ha quindi sottolineato: "Lucrare illecitamente sul denaro pubblico rappresenta cosa sempre estremamente grave. Ma lucrare illecitamente sul denaro pubblico mentre si stanno chiedendo sacrifici ai cittadini è una cosa di una gravità inaudita".
"I fatti - ha ripreso la Severino - stanno dimostrando quel che già ci era evidente: la corruzione è un fenomeno dilagante e dannosissimo per l'economia e per l'immagine del Paese", che va combattuto "con tutta la forza a possibile". Ecco dunque, ha sottolineato, perché il ddl anticorruzione è irrinunciabile. "Questa è una legge completa - ha aggiunto - che mira a prevenire la corruzione e a colpirla con delle sanzioni efficaci".
"Non si candidino mai più soggetti condannati"
Entro un mese dall'approvazione del ddl anticorruzione, ha continuato il ministro, il governo predisporrà la norma che impedisce la candidatura di soggetti condannati in via definitiva. "Evitare che possano essere candidate delle persone condannate - ha sottolineato - impedisce l'ingresso di quelli che potrebbero portare dentro un virus, che poi potrebbe diffondersi".
Già dalla stesura originaria del disegno di legge, ha detto, "era previsto che il tema dell'incandidabilità fosse non in una norma diretta ma in una delega al governo affinché l'esecutivo provveda a riempire di contenuti la norma". E il governo "si è impegnato a riempire questa delega, cioè a costruire la norma nella quale verrà calata questa delega, entro un mese dall'approvazione del ddl anticorruzione". Dunque quando si andrà a votare come verranno scelti i candidati? "Si deve trattare - ha risposto il ministro - di candidati che non devono essere stati condannati in via definitiva. Si tratta di decidere se vogliamo perdere altro tempo, per trasformare la delega in articolato e dunque non approvare ancora una volta il ddl anticorruzione, oppure se riteniamo che il governo sia sufficientemente affidabile per poter procedere una volta che sia approvato il ddl".