Pronte le misure necessarie, a breve arriveranno le lettere dall'Inps
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Il governo salverà almeno 130mila esodati. La rassicurazione arriva dal ministro del Lavoro Elsa Fornero, che dice di aver "cominciato a considerare salvaguardie che hanno interessato finora 120mila persone, alle quali se ne possono aggiungere altre 10mila". L'Inps sta verificando le posizioni degli interessati, "ma molti - aggiunge il ministro - ancora non hanno ricevuto notifica".
"Molte persone sono in ansia, comprensibilmente - ha ripreso la Fornero, intervenendo alla trasmissione di Maria Latella su Sky -. Il governo che non era al corrente dei numeri, di fronte a un fenomeno molto ampio e diffuso, ha cominciato a considerare salvaguardate 120mila persone. Ce ne saranno altre 10mila per effetto di una finestra mobile di Sacconi. Sono 130mila le persone che hanno una salvaguardia, non è una cifra piccola. Si tratta di individuare non una categoria, ma persone con nome e cognome".
Il ministro ha poi chiarito che "non si torna indietro sulla riforma delle pensioni. Quella di Damiano è una controriforma, e il Paese oggi non se lo può permettere. Rischiamo di ritornare sulla strada abbandonata delle insostenibilità finanziarie, dopo di che il Parlamento è sovrano".
Il ministro conferma poi che martedì si riunirà il Consiglio dei ministri e questo potrebbe ritardare l'incontro previsto proprio sugli esodati. In ogni caso, una volta che l'Inps avrà verificato i requisiti, dagli uffici dell'Istituto di previdenza partiranno le lettere in cui si comunicherà al diretto interessato che potrà andare in pensione secondo la precedente normativa.
"Vogliamo insomma - ha detto ancora la Fornero - dare certezza a chi poteva andare in pensione nel 2013 e 2014. Sono le salvaguardie che ci sembrano più urgenti. Gli interessati dovrebbero essere 120-130mila. In ogni caso sono disponibile ad andare a cercare tutte le persone non ricomprese in questi elenchi. Su quelli che vanno in pensione dopo c'è da discutere. Ma non si torna indietro".
"No a regole ad hoc per alcune categorie"
Il ministro dice poi no a regole ad hoc per il pensionamento di alcune categorie (in particolare nella sanità) con le norme ante-riforma e spiega che occorrerà valutare gli effetti finanziari della sentenza della Corte Costituzionale che prevede la non retroattività di alcune norme relative agli stipendi del pubblico impiego.
"Abbiamo fatto una riforma che riguarda tutti i lavoratori che per ragioni importanti è una riforma severa ma giusta per le giovani generazioni sulle quali il precedente sistema poneva oneri molto pesanti". Applicare le vecchie regole pensionistiche "vorrebbe dire innescare una rincorsa: se si inizia con una categoria non si vede perché un'altra non debba accedere. Vuol dire minare la base della riforma e tornare indietro. Si possono discutere casi singoli ma non fare eccezioni per diverse categorie".
Quanto alla retroattività delle norme fiscali a carico di tutti e la non retroattività invece stabilita dalla Consulta per alcune norme (ad esempio per i magistrati) Fornero spiega: "Il taglio si pagherà nel 2013 ma è comunque retroattivo. Non posso discutere una sentenza che non ho letto ancora. Capisco che la gente si possa sentire irritata di fronte a episodi di questo tipo che alimentano una sensazione di ingiustizia. Ma bisogna aspettare di vedere le motivazioni della Corte. Bisognerà anche vedere i risvolti finanziari di questa decisione e il governo dovrà verificare la questione. Si tratterebbe di un trattamento differenziale".