linea dura

Regione Lombardia, Lega Nord: voto ad aprileFormigoni a Tgcom24: "Maroni chiarisca"

"Dimissioni immediate per chi è stato rinviato a giudizio. E si approvi entro Natale la legge di bilancio". Via Bellerio dà mandato a Maroni e Salvini di gestire la situazione

13 Ott 2012 - 22:03
 © LaPresse

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Al consiglio federale della Lega Nord di via Bellerio sulla situazione esplosiva in Regione Lombardia vince la linea dura. I vertici dei lumbard dicono sì al voto ad aprile per il Pirellone, chiedono subito le dimissioni per i rinviati a giudizio e le dimissioni per i consiglieri imputati. Da parte sua, il governatore Roberto Formigoni ribadisce la sua contrarietà a dar vita a una nuova giunta "a tempo" con il solo appoggio esterno della Lega.

Nel comunicato uscito dalla sede di via Bellerio si dice dunque che la Lega chiede "un unico election-day ad aprile". Il Pirellone dovrà approvare entro Natale, in vista di questo appuntamento, la legge elettorale e quella di bilancio.

Il Consiglio della Lega chiede anche che tutti i consiglieri regionali rinviati a giudizio si dimettano dal loro mandato immediatamente. E dà mandato al segretario Maroni e al segretario nazionale lombardo, Matteo Salvini di gestire la questione riguardante la Regione, sia per quanto riguarda il nuovo assetto regionale, sia per quanto riguarda la durata dell'attuale legislatura.

Il governatore: "No ad appoggi esterni"
D'altra parte, il governatore Formigoni aveva confermato il suo no ad appoggi esterni della Lega dicendo: "Le giunte nascono per seguire un programma e questo vale per l'intera legislatura".

Formigoni a Tgcom24: "Maroni mi contatti"
"L'accordo fatto con la Lega giovedì era diverso, abbiamo anche fatto una conferenza stampa insieme se poi la Lega ha cambiato posizione ce lo spiegherà Maroni". Queste le parole del governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, a Tgcom24. "In questo momento bisogna essere chiari e assumersi le proprie responsabilità, il Pdl è pronto a farlo e anche io. Ci attendiamo che la Lega o Maroni si fa facciano vivi per poterci dire cosa è cambiato in 36 ore", ha concluso.

Maroni: "Mai accordo su durata legislatura"
Il segretario della Lega, Roberto Maroni, rompe il silenzio in serata. "L'intesa raggiunta a Roma con il segretario del Pdl Angelino Alfano riguardava esclusivamente l'azzeramento della giunta regionale della Lombardia e la realizzazione di una nuova legge elettorale regionale, mentre non conteneva alcun riferimento alla durata della legislatura", afferma. Poi, riferendosi alle "minacce" espresse da Formigoni nei giorni scorsi ("Se salto io saltano anche i governatori leghisti di Piemonte e Veneto"), afferma dalla festa del Carroccio a Vicenza: "Mi sembrerebbe un gesto di puro masochismo se il Pdl decidesse, e non si capisce perché, di boicottare o porre fine di questa esperienza".

La replica di Formigoni: "Maroni vuole cambiare l'accordo"
Poco dopo, via Twitter, la controreplica di Formigoni: "Come riconosce lo stesso Maroni giovedì non abbiamo mai parlato di fine della legislatura. Parlarne oggi è tentare di cambiare l'accordo".

Salvini: "Cittadini decidano se votare ad aprile e chi votare"
"La decisione di oggi della Lega Nord sulla Regione Lombardia verrà sottoposta a referendum il 20 e il 21 ottobre: chiederemo ai cittadini se condividono la scelta di votare in aprile". L'annuncio è stato dato a Tgcom24 dal segretario leghista Matteo Salvini, che aggiunge: "La buona amministrazione non basta quando si sente puzza di mafia. Rivendichiamo quanto fatto in Lombardia in 12 anni, ma prendiamo atto di una serie di indagini".

La Russa: "Lega inaffidabile"
"La decisione odierna della Lega mi stupisce: arriva due giorni dopo l'incontro tra Maroni, Formigoni e Alfano in cui si era escluso, per evitare di penalizzare la Lombardia, di anticipare la fine della Giunta". Lo ha affermato il coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa, dopo la decisione di Maroni di staccare la spina a Roberto Formigoni e andare a elezioni ad aprile. "Mi viene da domandare al Carroccio: cosa è cambiato?", ha concluso.


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