FRATELLI COLTELLI

Renzi: "Quel volo l'ho pagato di tasca miaDa D'Alema toni allusivi e intimidatori"

Il sindaco di Firenze replica al presidente Copasir e avverte: "Se vinco, a questi signori dico arrivederci. Se non mi fossi presentato, non avrebbero fatto le regole per le primarie"

10 Ott 2012 - 17:57
 © LaPresse

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"Ho pagato di tasca mia un volo per andare al funerale di Piero Luigi Vigna, che è un pezzo di storia di Firenze". Così il candidato alle primarie del Pd e sindaco di Firenze, Matteo Renzi, replica all'attacco di Massimo D'Alema sulla questione dell'aereo. "Non avevo altra possibilità che fare 40 minuti di volo", ha spiegato Renzi.

Il primo cittadino di Firenze, che è anche candidato alle primarie del centrosinistra, ha risposto all'accusa intervenendo nel videoforum di Repubblica Tv condotto da Massimo Giannini.

Ha detto di essere rimasto "veramente colpito" dagli attacchi, ma "quello che mi colpisce di più è che D'Alema non vuole mollare: se perdo, do una mano a Bersani, ma se vinciamo noi li mandiamo a casa". E ha quindi ribadito la necessità di un rinnovamento: "Credo che le primarie le vinceremo, se riusciremo a imporre le nostre idee e a proporre un rinnovamento vero. E noi diciamo a Bersani: smarcati da chi ti sta tenendo per la giacchetta se ce la fai, e segna te, o lo facciamo noi. La mia impressione è che ci siano ancora troppe resistenze in un gruppo dirigente che ha fallito".

Le accuse di D'Alema
Renzi ha poi fatto riferimento alle parole, attribuite a D'Alema, secondo cui "non si farà rottamare tanto facilmente", appunto dal sindaco di Firenze, che "si farà del male". "La settimana scorsa - ecco l'accusa che D'Alema avrebbe rivolto al sindaco - Renzi è andato a Sulmona, in jet privato da Ciampino, poi in Mercedes. In camper c'è salito alle porte di Sulmona, ma quando è arrivato in piazza, tutti ad applaudire il giovane ribelle che 'altro che auto blu, lui viaggia in camper'".

E ancora: "Renzi ha sbagliato e continua a sbagliare. Si farà del male", avrebbe aggiunto poi il presidente del Copasir puntando il dito contro la 'battaglia' del rottamatore.

"Da D'Alema toni intimidatori"
Il sindaco ha risposto: "Io spero che D'Alema smentisca le parole che gli hanno attribuito, perché hanno un tono allusivo e un che di intimidatorio che francamente non capisco...". "Non è bello - ha continuato - che il capo della commissione sui Servizi segreti dica che un altro 'si fa male'. Lo vada a dire a qualcun altro... Per di più io farei parte del suo partito. C'è un che di allusorio che non capisco".

La rettifica di D'Alema
La richiesta di Renzi è arrivata però dopo la smentita di D'Alema alle ricostruzioni stampa. "Le parole che Federico Geremicca attribuisce a Massimo D'Alema in colloqui con amici, colleghi o collaboratori, non sono state mai pronunciate - si legge infatti in una nota della portavoce Daniela Reggiani -. Risponde, invece, al vero, la notizia che D'Alema è amareggiato per gli attacchi personali che gli sono rivolti e determinato ad impegnarsi nella campagna delle primarie".

"Primarie, regole fatte per me"
Proprio sulle regole messe in campo per le primarie del centrosinistra, Renzi ha precisato: "Se io non mi fossi candidato non avrebbero mai fatto le regole per le primarie". 

E ancora: "Se non avessimo accelerato non avremmo fatto un favore al Pd". Renzi ha poi sottolineato che, se oggi il partito è in crescita nei sondaggi, "è perché stiamo facendo una discussione" con le primarie "che riempie le piazze e i teatri".

"Serve un cambiamento"
Tornando ancora su primarie ed elezioni, ha detto: "Se gli elettori decidono che è più credibile Renzi vuol dire che serve un cambiamento, il Pd non è un mostro sacro che sta chiuso a Largo del Nazareno". Il Partito democratico, ha sottolineato Renzi, "è fatto dai suoi sindaci, e ce ne sono centinaia che si stanno schierando con me".

"D'Alema e Bindi depongano la deroga nella vaschetta"
Quanto a una sua eventuale vittoria alle primarie, il sindaco di Firenze ha precisato: "Chi vince rappresenta il Pd. Non è che noi vinciamo ma il Pd è un'altra cosa". Quindi in caso di vittoria, "non è che il giorno dopo il gruppo dirigente dice che si continua allo stesso modo: non penserete mica che facciamo le primarie, si sconfigge questo gruppo dirigente, e poi D'Alema e la Bindi hanno la deroga. La deroga la ripongono nella vaschetta, diciamo". Il riferimento è alla deroga allo statuto a proposito del limite dei tre mandati.

"Con Berlusconi? Solo un pranzo"
"Da Berlusconi io sono andato a pranzo, non alle sue cene, non ho il 'physique du role'. Non c'era il menù tricolore, ma un risottino". Così Renzi ha ricordato il suo celebre incontro ad Arcore nel 2010 con l'allora premier. "Ho incontrato anche Monti in una sede che non è Palazzo Chigi, e lo stesso farò se Bersani sarà premier. Rapporti con Berlusconi? C'è qualcuno del Pd che scrive libri pubblicati Mondadori. Io al massimo ho vinto alla 'Ruota della fortuna'".

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