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Partiti, ok del Senato al taglio dei rimborsi

Il disegno di legge, approvato con 187 voti favorevoli, prevede il dimezzamento dei contributi alle forze politiche e più trasparenza. Tra le novità, 165 milioni di euro da destinare ai terremotati

LaPresse

Il Senato ha approvato definitivamente il disegno di legge sulla riduzione dei contributi pubblici a favore dei partiti e dei movimenti politici. I voti favorevoli sono stati 187, 17 i contrari, 22 gli astenuti. Il provvedimento prevede il dimezzamento dei rimborsi elettorali e 165 milioni di euro da destinare ai terremotati. Presenti anche misure per garantire la trasparenza e i controlli dei rendiconti.

Hanno votato a favore tutti i gruppi tranne l'Idv, i senatori Antonio Del Pennino (Pri), Roberto Della Seta (Pd) e i tre esponenti radicali che hanno espresso parere contrario. La Lega e il senatore Riccardo Villari (Cn) si sono astenuti.

Ecco nel dettaglio cosa prevede il provvedimento:

RIMBORSI - Vengono dimezzati i rimborsi ai partiti che scendono da 182 a 91 milioni. Il 70% di queste erogazioni seguiterà ad arrivare dallo Stato come rimborso per le spese sostenute in occasione di elezioni. Il restante 30% sarà di cofinanziamento: i partiti riceveranno 50 centesimi per ogni euro ricevuto da persone fisiche o enti. Ciascun contributo ha come limite massimo 10 mila euro per quota. I partiti, per avere i finanziamenti, dovranno ottenere il due per cento alla Camera o avere almeno un eletto.

TERREMOTATI - Vengono destinati 91 milioni di euro nel 2012 e 74 milioni di euro nel 2013 a favore delle popolazioni colpite, dal primo gennaio 2009 in poi, da terremoti.

DETRAZIONI FISCALI - Aumenta dall'attuale 19% al 24% nel 2013 e al 26% nel 2016 la detrazione fiscale per i privati che finanziano un partito. Le stesse quote riguardano anche le donazioni a favore delle Onlus.

CONTROLLI - I bilanci dei partiti saranno controllati da una apposita commissione, con sede presso la Camera, composta da tre magistrati della Corte dei Conti, uno del Consiglio di Stato e uno della Corte di Cassazione. I bilanci saranno sottoposti al giudizio di società di revisione iscritte nell'albo Consob che stileranno una relazione che verrà trasmessa alla commissione di controllo. I tesorieri avranno l'obbligo di pubblicare redditi e patrimonio anche di moglie (se c'è comunione dei beni) e figli a carico. In caso di errore i tesorieri perderanno la legittimazione a sottoscrivere i rendiconti relativi agli esercizi dei cinque anni successivi. Se più di due terzi dei candidati di un partito sono dello stesso "genere" la forza politica si vedrà decurtata del 5% la quota di rimborso che le spetta.

STATUTI - Per accedere ai rimborsi i partiti devono dotarsi di uno statuto e di un atto costitutivo conforme ai principi democratici nella vita interna, con particolare riguardo alla scelta dei candidati, al rispetto delle minoranze, ai diritti degli iscritti. Atto costitutivo e Statuto devono essere trasmessi ai presidenti delle Camere.

TETTI DI SPESA - Previsto un limite di spesa per le campagne elettorali europee, politiche, regionali e comunali.

INVESTIMENTI IN TITOLI DI STATO UE - I partiti potranno investire solamente in titoli di Stato emessi da paesi membri dell'Unione europea. Le forze politiche non potranno più prendere in affitto o acquistare a titolo oneroso immobili da persone elette nel Parlamento europeo, nazionale o nei Consigli regionali.