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8xmille, un gesto d’amore che non costa niente

Dal Polo della Carità di Salerno, che accoglie e sostiene chi vive in povertà estrema, alla mensa di San Ferdinando, nel Reggino, che serve 20mila pasti caldi ogni anno a chi ha perso tutto. Ecco come ogni firma si trasforma in un aiuto concreto a chi ha bisogno

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© Francesco Zizola  | Mensa Caritas a San Ferdinando: non solo un pasto caldo, ma accoglienza, ascolto, condivisione© Francesco Zizola  | Mensa Caritas a San Ferdinando: non solo un pasto caldo, ma accoglienza, ascolto, condivisione© Francesco Zizola  | Mensa Caritas a San Ferdinando: non solo un pasto caldo, ma accoglienza, ascolto, condivisione© Francesco Zizola  | Mensa Caritas a San Ferdinando: non solo un pasto caldo, ma accoglienza, ascolto, condivisione

© Francesco Zizola | Mensa Caritas a San Ferdinando: non solo un pasto caldo, ma accoglienza, ascolto, condivisione

© Francesco Zizola | Mensa Caritas a San Ferdinando: non solo un pasto caldo, ma accoglienza, ascolto, condivisione

Per dare una mano a chi ha più bisogno, a volte basta un niente. Perché un gesto semplice – e gratuito – può cambiare la vita delle persone. Succede ad esempio a Salerno: qui la Caritas diocesana, attraverso un sistema di accoglienza diffusa, offre risposte concrete a chi vive situazioni di povertà estrema. Oppure a San Ferdinando, nel Reggino, dove chi ha perso tutto ed è finito in strada trova una mano tesa e un pasto caldo alla mensa diocesana. E per sostenere queste iniziative è sufficiente un piccolo gesto: una firma per destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica.

Un gesto apparentemente banale ma che, moltiplicato per migliaia di persone, può fare moltissimo se viene indirizzato ai bisogni reali delle persone. Ed è quello che fanno questi due progetti – due tra una moltitudine di interventi – finanziati grazie all’8xmille alla Chiesa cattolica. Ecco, nel dettaglio, come funzionano e quali risultati hanno prodotto.

Il Polo della Carità di Salerno, l’accoglienza per dare speranza

  Il Polo della Carità sorge nel centro storico di Salerno, e dal 2022, grazie a un sistema di accoglienza diffusa, offre risposte concrete ai bisogni di chi vive in condizioni di povertà estrema. Una rete di solidarietà che comprende dormitori e una mensa ma non solo: vengono offerti anche attività di accompagnamento e sostegno, un ambulatorio medico, il supporto nelle cure, un segretariato sociale, un centro diurno.

Il progetto si snoda in diverse sedi nel cuore della città: a ridosso della Cattedrale e della sede arcivescovile si trovano il Dormitorio “Gesù Misericordioso” e il Centro diurno “San Francesco di Paola”, con una capienza di circa 40 posti, che offrono accoglienza diurna e notturna, cena e colazione, servizi igienici e doccia, guardaroba e lavanderia, ascolto e orientamento, supporto nella ricerca di lavoro, consulenza legale, ambulatorio medico e banco farmaceutico. In Piazza San Francesco, annesso al Convento dei Frati Cappuccini, si trova invece il dormitorio intitolato a don Tonino Bello: qui vengono ospitate persone in emergenza abitativa, che vengono accompagnate in un percorso di reinserimento sociale e, quando possibile, lavorativo. Le donne sole o con minori, in fuga da guerre o in uno stato di difficoltà, trovano invece rifugio in un appartamento messo a disposizione in via Angrisani, che in questo momento ospita 3 famiglie ucraine. E a chiudere il cerchio della solidarietà è la mensa intitolata a San Francesco: ogni giorno vengono preparati 200 pasti, anche per gli ospiti dei dormitori.

Nei primi due mesi di apertura del Polo della Carità (novembre-dicembre 2022), nel dormitorio sono state servite circa 1.800 cene e altrettante colazioni e distribuiti oltre 400 capi di abbigliamento e scarpe, con una presenza media giornaliera di 30 persone ospitate al dormitorio e di 20 al Centro diurno. Numeri importanti, che sono aumentati nel 2023: nel primo semestre si sono rivolte al Polo della Carità 182 persone. Che sono state accolte e seguite proprio grazie ai fondi dell’8xmille (200mila euro destinati nel 2023 a questo progetto) e all’impegno di 60 volontari. “Accogliere – spiega don Flavio Manzo, direttore della Caritas di Salerno – significa essere vicini a chi è solo e donare speranza a chi ha perso la fiducia. La povertà è multidimensionale, non è solo fame e mancanza di denaro. È povertà di speranza, di opportunità, di scelta. Il primo strumento operativo che mettiamo in campo è la ‘relazione’, che può diventare trampolino di lancio per nuove sfide. Le persone, con il giusto supporto, possono accettare di rimettersi in gioco e tentare nuovi percorsi di vita”.

La mensa diocesana di San Ferdinando, 20mila pasti caldi ogni anno

  Finanziata, nel triennio 2020-2022, con 115mila euro derivanti dai fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, la mensa diocesana della Caritas di Oppido Mamertina-Palmi è destinata alle persone in povertà estrema: famiglie in grande difficoltà economica ma anche migranti residenti sul territorio. Aperta due giorni a settimana grazie a una squadra di 30 volontari, la mensa, che sorge in una zona centrale di San Ferdinando (RC) e dispone di 100 posti a sedere, distribuisce 400 pasti caldi ogni settimana, più di 20mila ogni anno.

La mensa – spiega il diacono Michele Vomera, direttore della Caritas – è situata in un luogo strategico, abbraccia un notevole bacino di utenza ed è anche situata in una zona di passaggio per i molti migranti che vivono negli insediamenti del territorio. Ogni giorno entriamo in contatto con famiglie in difficoltà ed immigrati. I fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica ci hanno permesso di realizzare uno spazio accogliente e ampio per aiutare i nostri ospiti a sentirsi a casa. La mensa è un punto di riferimento che trae valore aggiunto anche dalla presenza delle Suore della Carità che con il loro amorevole sorriso sono sempre pronte a donare supporto ed una parola di conforto”.

E proprio la capacità di ascolto e condivisione è uno dei punti di forza di questa realtà. Tanto che spesso gli ospiti restituiscono l’accoglienza ricevuta offrendo aiuto ai volontari e sostenendo i nuovi arrivati nell’integrazione linguistica, oppure condividendo cultura e radici con la preparazione di un pasto tradizionale dei propri Paesi di origine. Uno scambio che va oltre il cibo, coinvolgendo abitudini e usanze, e creando legami di amicizia duraturi e una rete di sostegno alle persone.

Due progetti, quelli realizzati a Salerno e a San Ferdinando, per i quali ogni singola firma per destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica è stata importante. E ognuna ha contribuito a fare la differenza in questi e in tanti altri ambiti d’intervento finanziati proprio grazie all’8xmille: sul sito 8xmille.it puoi scoprire come ogni firma si trasformi in un gesto d’amore.

I contenuti di questa pagina sono stati prodotti integralmente da CEI

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