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"Nautica in cifre", presentati al Salone Nautico i dati del settore

I distretti più importanti sono quello "Tirrenico" e quello "Adriatico", che riuniscono in totale 10 province e producono oltre il 60% del fatturato

Dopo il crollo negli anni della crisi economica mondiale, l'industria nautica globale torna a crescere nel 2015.

E l'Italia è senza dubbio tra i primi Paesi al mondo nel settore, con una crescita di fatturato del 17,1% nel 2015 rispetto all'anno precedente: un dato decisamente migliore rispetto alle previsioni, che stimavano un +12%. In crescita anche la produzione, che nel 2015 si è attestata al +15,6% rispetto all'anno precedente, spinta soprattutto dall'export (+16,4%) e, in misura minore, anche dal mercato italiano (+13,1%). Cresce anche il mercato interno, con un +21,3% nel 2015 rispetto al 2014, e segnali incoraggianti arrivano anche dai comparti accessori e motori (solo i fuoribordo sono cresciuti, nell'ultimo biennio, del 40%. "Per restare un'eccellenza del made in Italy - ha però sottolineato la presidente di Ucina, Carla De Maria - dobbiamo lavorare per far beneficiare le imprese dell'innovazione tecnologica".

Il trend positivo è convermato dall'analisi realizzata da Fondazione Edison, il cui vice presidente, Marco Fortis, consigliere economico di Palazzo Chigi e partner scientifico dell'annuale report “Nautica in Cifre” (il compendio statistico realizzato da oltre vent'anni da UCINA Confindustria Nautica), ha presentato i risultati giovedì mattina durante un incontro al Salone Nautico di Genova.

Fra i più significativi dati dello studio emerge un importante indicatore relativo al commercio con l'estero: l'Italia si conferma la protagonista indiscussa a livello mondiale, detenendo il primato in termini di export delle unità da diporto entrobordo per l'anno 2015 con una quota di mercato del 23,7%, prima di Paesi Bassi (19,6%) e Germania (15,9%). L'Italia mantiene la leadership mondiale anche nella somma dei segmenti della filiera della cantieristica con il 16,3% di quota export. E il nostro Paese è al top mondiale per gli ordini di superyacht nel 2016, seguita dai Paesi Bassi e dalla Turchia.

La produzione nazionale per l'Italia, pari a 550 milioni nel 2015 nel suo complesso, è cresciuta del 13,1% e ha raggiunto per il 77% i mercati esteri. Anche la dinamica degli addetti è in crescita e ha raggiunto 18.130 unità (+3% rispetto al 2014). Nel 2015 l'industria italiana della nautica ha generato l'1,75% del Pil nazionale superando in valore i 2 miliardi, in aumento del +19% rispetto all'anno precedente.

"La ripresa del mercato italiano - affermano gli analisti -è un segnale molto importante. I dati molto positivi dello stipulato leasing nautico per il 2015 confermano il risveglio della domanda interna e soprattutto il ritorno della fiducia dei clienti italiani". Il numero di contratti stipulati in leasing registrano una crescita del 44% (+26% in valore assoluto) nei primi cinque mesi del 2016 rispetto ai primi cinque mesi del 2015. "Ancor più significativa - spiega Gianluca De Candia, dg Assilea - è la diminuzione del taglio medio del valore delle operazioni, passato da 1.800.000 euro a 700mila nei primi otto mesi del 2015. Significa che si comprano più barche e che un numero maggiore di persone con minor disponibilità si affaccia alla nautica".

Nell'industria nautica italiana, e' il comparto della cantieristica quello di maggiore rilievo. Nel 2015, il fatturato della cantieristica e' pari a 1,8 miliardi, di cui 1,6 generati dalle sole unità di nuova costruzione (+20%) e 207 milioni dalle attività di riparazione e rimessaggio. La produzione nazionale della cantieristica considerata nel suo complesso è collocata per l'86,4% sui mercati esteri (1.540 milioni di euro) e, a loro volta, i mercati extra UE assorbono il 74,5% delle esportazioni nazionali (1.149 milioni). Sul mercato italiano è stato collocato il rimanente 13,6% della produzione (243 milioni).

Per quanto riguarda la produzione, in Italia sono due i distretti maggiormente rilevanti nella nautica: quello "Tirrenico" e quello "Adriatico", che coinvolgono in tutto 10 province e pesano complessivamente per il 61,1% del fatturato nazionale del settore. In quello "Tirrenico" (che comprende le province di La Spezia, Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno) operano 567 imprese con un totale di 6.107 addetti, per un fatturato 2015 di 978 milioni ed esportazioni per 1.331 milioni di euro. Nel distretto "Adriatico", più piccolo ma comunque importante per la nautica italiana (comprensivo delle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Pesaro-Urbino e Ancona), operano 81 imprese con 2.272 addetti, per un fatturato 2015 di 371 milioni e un export per 299 milioni.