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Pneumatici e sicurezza, legame strettissimo

Tante le funzioni che le gomme assolvono

Quanto siano importanti gli pneumatici ai fini della sicurezza stradale sta in tanti ragionamenti, e anche in qualche dettaglio.

Come quello giuridico che vuole, dallʼ1 novembre 2014 su tutte le auto di nuova produzione nellʼUnione Europea, la presenza obbligatoria del TPMS, sigla che in inglese sta per “sistema di monitoraggio della pressione gomme”.

Perché se non correttamente gonfi, gli pneumatici perdono aderenza e rendono più pericolosa la marcia del veicolo. Non solo, ma si usurano anche di più e consumano più carburante, vanificando tutti i discorsi sulle nuove tecnologie e le nuove mescole che renderebbero più efficienti le gomme di oggi rispetto a quelle di pochi anni fa. Di tutte queste problematiche, incluse quelle relative allʼuso delle coperture invernali, se nʼè parlato a Milano allʼAutomobile Club dʼItalia nella corso di Assogomma e Federpneus: “Gli pneumatici alla base della sicurezza sulla strada: la giusta applicazione delle norme e l'evoluzione tecnologica negli anni”. Tanta la carne al fuoco, ma solo perché sono tanti i compiti che gli pneumatici assolvono.

La prima funzione degli pneumatici è che sostengono il carico di un veicolo (minimo una tonnellata!), e questo compito lo assolvono sempre, anche quando il veicolo è fermo. La seconda funzione è di assicurare la trasmissione della potenza motrice, cioè le prestazioni. Un indice ‒ una lettera ‒ definisce il valore della potenza trasmessa dal motore alle ruote. La terza funzione delle gomme, intuitiva, è dirigere il veicolo. La quarta è contribuire alla tenuta di strada e alla frenata del veicolo, perché gli pneumatici sono i terminali dʼazione delle coppie frenanti e delle accelerazioni laterali, in particolare in curva. Quinta funzione: supportare le parti meccaniche (sospensioni) nellʼammortizzazione del veicolo.

Per assolvere tutti questi compiti, lo pneumatico devʼessere prodotto secondo rigorose norme di fabbricazione. Obbligatoria è la Marcatura dello pneumatico, cioè il rilievo sul fianco della gomma di questi dati: brand e gamma di prodotto; misure (ad esempio 215/55 R17, dove 215 sta per la larghezza in millimetri, 55 è lʼaltezza del fianco misurata in percentuale sulla larghezza, R17 sta per radiale da 17 pollici); indici di carico e di velocità (un numero per il primo e una lettera per il secondo); matricola D.O.T. e data di produzione, lʼunico dato non obbligatorio ma ormai entrato nellʼuso comune; omologazione UNECE. Altri rilievi importanti sono quelli M+S per le gomme invernali (Mud & Snow), spesso accompagnati dal pittogramma alpino, e la sigla XL che sta per ExtraLoad, cioè pneumatici in grado di sostenere carichi superiori.

A partire dallʼ1 luglio 2012 cʼè poi unʼaltro obbligo che i costruttori devono rispettare ed è lʼEtichetta dello Pneumatico. È una misura che va incontro alle esigenze dei consumatori, perché rende più facile la comprensione del prodotto. Prevede due scale della classe energetica ‒ da A a G (sul modello degli elettrodomestici) ‒, la prima riguarda la resistenza al rotolamento e la seconda lʼaderenza sul bagnato. Lʼetichetta è infine completata dalla rumorosità di rotolamento, rappresentata da un pittogramma sul modello dellʼicona volume e da una cifra che indica il dato dei decibel omologato.