Cuba, Biden pronto a nuove sanzioni dopo le repressioni delle proteste
Per il momento, le misure riguardano un piccolo gruppo di funzionari, dal ministro degli Interni dell'Avana ad alcuni vertici delle forze militari cubane
L'amministrazione Biden è pronta a imporre nuove sanzioni ai vertici del regime di Cuba direttamente legati alla repressione delle proteste. Le misure riguardano per il momento un piccolo gruppo di funzionari, dal ministro degli Interni dell'Avana ad alcuni vertici delle forze militari cubane, accusati di violazione dei diritti umani.
Le misure arrivano mentre il presidente Biden affronta crescenti pressioni da parte del Congresso, dei gruppi di attivisti e dei cubano-americani per intraprendere un'azione decisiva a sostegno dei manifestanti.
Le sanzioni - Imposte ai sensi del Global Magnitsky Act, che permette agli Stati Uniti di sanzionare individui responsabili di gravi violazioni dei diritti umani ovunque commesse, le sanzioni congelano tutti i beni sotto la giurisdizione americana e vietano i viaggi nel Paese, come riporta il Washington Post.
Fino ad oggi, sul fronte cubano, Biden si stava muovendo verso una nuova politica che avrebbe revocato molte delle restrizioni imposte dall'ex presidente Trump dopo l'apertura decisa nel 2015 dall'Amministrazione Obama. Tuttavia, le dimostrazioni antigovernative senza precedenti, che hanno portato a centinaia di arresti, hanno creato un nuovo contesto in cui la Casa Bianca non può permettersi alcuna iniziativa che possa apparire come una concessione al regime dell’Avana.
Il governo cubano ha accusato gli Stati Uniti di fomentare le manifestazioni, scoppiate in gran parte a causa delle difficoltà economiche che il governo attribuisce all'embargo.
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