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Stazione spaziale cinese, Italia esclusa dalla zona a rischio

Le stime più recenti indicano che Tiangong 1 raggiungerà la Terra nelle prime ore del 2 aprile

Stazione spaziale cinese, Italia esclusa dalla zona a rischio - foto 1
ap-lapresse

La stazione spaziale cinese Tiangong-1 sta "ruzzolando" verso la Terra, oscillando in modo irregolare tanto da far slittare le previsioni per il rientro, previsto inizialmente per l'alba del primo aprile, alle ore comprese fra la sera di Pasqua e il mattino di Pasquetta.

Con il passare del tempo si è ridotta sempre più l'area potenzialmente interessata dal rientro della stazione spaziale e l'Italia è stata esclusa dalla zona a rischio.

Le ultime ore sono state importanti per cominciare a restringere la fascia a rischio, compresa fra 43 gradi di latitudine Sud e 43 gradi di latitudine Nord.

Le zone escluse - La zona del rientro potrà essere indicata con certezza solo con un anticipo di 40 minuti circa, ma fin dalla mattinata di domenica i calcoli hanno permesso di escludere alcune zone: prima America centrale e settentrionale, poi gran parte dell'Australia, quindi la Nuova Zelanda; nel pomeriggio erano fuori dalla zona a rischio anche Africa sud-orientale, India e Indocina.

L'esclusione dell'Italia dalle aree a rischio - Nella tarda serata anche l'Italia esce dalla lista delle aree a rischio: prima riducendo l'allerta solo su Sardegna e Sicilia, poi limitandola a Lampedusa e infine escludendo completamente lo Stivale.

Le zone a rischio - Questa progressiva esclusione proseguirà nelle prossime ore, in modo sempre più rapido e preciso, mentre la Tiangong 1 continuerà a scendere fino a raggiungere la quota cruciale, quella di circa 80 chilometri alla quale si prevede possa avvenire l'impatto. Joint Space Operations Center Usa indica il Sud Atlantico come la zona più probabile del rientro, ma non esclude Sudamerica, Grecia, Turchia, Asia centrale e Cina.

Nel 2016 la Cina dichiarò di aver perso il controllo della stazione spaziale - Si concluderà così la lunga storia cominciata nel marzo 2016, quando la Cina dichiarò di aver perso i contatti con la sua prima stazione spaziale, il "Palazzo celeste" che avrebbe dovuto concludere la sua vita operativa nel 2013 e che è invece finito fuori controllo, in caduta libera verso la Terra.