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Isis, un mese di attacchi in giro per il mondo

Lo Stato Islamico ha attivato le sue cellule dormienti e i lupi solitari per una serie di attacchi durante il mese sacro per tutti i musulmani

“Colpite nel Ramadan”.

L'appello era arrivato il 21 maggio dal portavoce dello Stato Islamico, Mohammed Al Adnani, e aggiungeva: “Nella terra dei crociati non si deve risparmiare il sangue, né esiste qualcuno da considerare innocente”. E infatti la risposta all'appello non è mancata, e il sangue in Occidente non è stato risparmiato. Il 12 giugno a Orlando, 49 persone vengono uccise nel cuore della notte nella discoteca Pulse. Un Bataclan americano, ma quesa volta dietro la strage sembra esserci la firma di un lupo solitario affiliato all'Isis, Omar Mateen, che quella stessa sera avrebbe giurato fedeltà ad Al Baghdadi durante una telefonata al 911.

Simili le parole pronunciate da Larossi Abballa il giorno dopo a Magnanville, vicino a Parigi: “Allah è grande”, ha urlato, dopo aver ucciso con nove coltellate il poliziotto Jean-Baptiste Salvaing e aver sgozzato sua moglie. Anche Abballa sembra aver agito in modo indipendente. 

Poi è la volta dell'aeroporto Ataturk di Istanbul: raffiche di kalshinkow e tre esplosioni che hanno fatto 44 morti e più di 200 feriti. I tre kamikaze provenivano da Kirghizistan, Uzbekistan e Russia. 

E ancora:nella sera di venerdì 1° luglio, ore 17 italiane, al grido “Allah Akbar” un commando di otto persone armate fa irruzione in un locale di Dacca, in Bangladesh. Il bilancio provvisorio è di 20 morti e più di 40 feriti. L'Isis ha rivendicato subito l'attentato. 

Mohameed Al Adnani nel suo discorso del 21 maggio aveva avvertito: "Rischiamo di perdere Falluja e Sirte, ma non per questo saremo meno forti".