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Belgio, un medico: "Gente fatta a pezzi, sembrava di essere in Afghanistan"

Eric Mergny, il dottore che ha coordinato i soccorsi: "Scene così raccapricciante in Europa non le ho mai viste. Siamo stati costretti a procedere con molte amputazioni"

Belgio, un medico:
ansa

"Le persone più vicine alle esplosioni sono state fatte a pezzi".

E' il raccapricciante racconto di Eric Mergny, il dottore dell'ospedale militare Regina Astrid, che martedì ha coordinato i soccorsi all'aeroporto di Zaventem, a Bruxelles, dopo gli attentati. "Scene come quelle che ho visto - continua - ci sono in posti come l'Afghanistan. Non in Europa. Tra i feriti abbiamo dovuto effettuare numerose amputazioni".

Sette le equipe mediche e diversi le ambulanze che sono accorse sul posto per portare aiuto ai feriti subito dopo la duplice deflagrazione allo scalo. "Alle 11 abbiamo finito di evacuare l'ultimo ferito dall'aeroporto", spiega Mergny, che in passato ha prestato servizio, tra l'altro, in Afghanistan e Kosovo.

"Il primo ferito è arrivato in taxi da Zaventem", racconta il direttore sanitario dell'ospedale militare David Vanhoutte. Nel nosocomio si trova il più grande centro ustionati del Belgio, e ora vi sono ricoverati quindici pazienti, quattro dei quali in terapia intensiva e in coma farmacologico ma stabilizzati, nove trattati per ustioni di livello medio e due per bruciature lievi.

"Martedì in questo ospedale abbiamo accolto e curato cento pazienti - dice -. Tra questi 42 sono stati dimessi, mentre altri 42 sono stati inviati ad altri ospedali".