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Recovery Plan, Ungheria: "Ue ricatta chi si oppone ai migranti" | Polonia: "No all'oligarchia europea" | Meloni plaude

Il premier ungherese spiega di aver posto il veto sul piano di prestiti poiché una volta entrato in azione "non ci saranno più ostacoli per vincolare i Paesi ai meccanismi di sostegno" legati agli sbarchi

orban
-afp

Secondo il premier ungherese Viktor Orban, col Recovery Plan l'Unione europea "vuole ricattare chi si oppone all'immigrazione". Così Orban ha spiegato la scelta dell'Ungheria di porre il veto ribadendo che non ci sarà "accordo senza criteri oggettivi e la possibilità di fare ricorso". Con l'Ungheria si è schierata anche la Polonia. Giorgia Meloni plaude: "Non si fanno ricattare".

Le motivazioni di Budapest Budapest, che lunedì ha posto il suo veto sul piano di rilancio europeo per uscire dalla crisi causata dalla pandemia di coronavirus, sostiene che una volta che il piano di prestiti sarà adottato "non ci saranno più ostacoli per vincolare gli Stati membri ai meccanismi di sostegno all'immigrazione".

 

"Chi protegge i propri confini e Paesi dalla migrazione non è più considerato da Bruxelles" uno Stato di diritto, lamenta Orban che sottolinea: "Dal nostro punto di vista, legare questioni economiche e finanziarie a dibattiti politici sarebbe un grave errore, che minerebbe l'unità europea. Qualsiasi procedura destinata a penalizzare Stati membri dovrebbe essere introdotta con un modifica unanime dei Trattati", aggiunge. "Chiediamo - conclude il premier ungherese - che gli altri Stati aderiscano a questo requisito".

 

Il premier polacco: "No all'oligarchia europea" Dopo Orban, anche il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha difeso la decisione di porre il veto sul bilancio Ue e sul Recovery Fund contro quella che ha definito "l'oligarchia europea". 

 

Giorgia Meloni plaude a Ungheria e Polonia: "Non si fanno ricattare" "Sul tema del Recovery Fund, la posizione di veto da parte di Ungheria e Polonia è colpa di chi ha sottoscritto a luglio un accordo al Consiglio europeo che prevedeva alcune cose e poi ha pensato di cambiare le carte in tavola per ricattarle. In buona sostanza hanno detto loro: 'Se non fai quello che ti diciamo noi, per esempio sull'immigrazione, tu non hai i soldi per aiutare i tuoi cittadini a uscire dal Covid'. A me sembra un ricatto vergognoso ed è stato fatto non tenendo evidentemente in considerazione chi si ha di fronte: gente che ha sfidato i carri armati sovietici, quasi a mani nude, non si fa esattamente ricattare oggi dai Paesi frugali o dalla sinistra europea". Così Giorgia Meloni, leader di Fdi, nell'intervista rilasciata a "Stasera Italia speciale" su Rete4.

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