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Pakistan, elefante in catene da 28 anni Scatta la petizione per liberarlo

L'animale è in isolamento dalla fine degli anni ʼ80, quando aveva aggredito e ucciso un impiegato delle pulizie dello zoo di Islamabad

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È in catene da 28 anni, rinchiuso all'interno di una casupola nello zoo di Islamabad. E ora starebbe impazzendo. L'elefante indiano Kaavan non starebbe più reggendo il peso della situazione. E il suo continuo dondolare la testa, da destra a sinistra e da sinistra a destra, ne sarebbe un segno evidente. Se, da un lato, gli etologi hanno ipotizzato un “disagio mentale”, gli animalisti, dal canto loro, hanno già lanciato l'allarme.

La petizione - A denunciare per prima la condizione di maltrattamento, una turista americana di origini pakistane. Che, dopo aver visitato lo zoo e constatato l'evidente stato di stress di Kaavan, ha lanciato una petizione su Change.org per togliere le catene all'animale e garantirgli una vita migliore.

Il perché delle catene - L'elefante è incatenato dalla fine degli anni '80, quando aveva aggredito e ucciso un impiegato delle pulizie dello zoo. Poi, con la morte della compagna Saheli nel maggio 2012, la situazione sarebbe addirittura peggiorata. E avrebbe “obbligato” la direzione a inasprire le misure di sorveglianza nei confronti dell'animale, per impedirgli di aggredire i turisti.

La richiesta della libertà definitiva - Ma le associazioni animaliste non ci stanno. E attraverso la petizione online puntano a liberare definitivamente l'elefante dallo zoo per fargli vivere il resto della vita in una riserva naturale, insieme con i rappresentanti della sua specie.