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Myanmar, il riso "rubato" ai rohingya in fuga rivenduto in Italia

La Coldiretti: "Nel 2017 import aumentato del 736% rispetto al 2016". Le autorità locali hanno avviato la raccolta nei campi abbandonati dal gruppo etnico, di fede islamica, che scappa dalla repressione

Myanmar, il riso
-afp

Nel 2017 in Italia sono aumentati del 736% rispetto all'anno precedente gli arrivi di riso dal Myanmar dove le autorità locali hanno avviato la raccolta nei campi abbandonati dai musulmani rohingya in fuga dalla repressione nello stato occidentale del Rakhine e rifugiatisi nel vicino Bangladesh.

E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della visita del Santo Padre nel Paese asiatico.

Valore record in Italia - Le importazioni di riso in Italia dal Myanmar hanno raggiunto il valore record di 7,3 milioni di chili in soli otto mesi sulla base dei dati Istat. "La raccolta - sottolinea la Coldiretti - riguarda poco più di 28mila ettari a Maungdaw, la zona a maggioranza rohingya nello stato di Rakhine, in Birmania che nonostante l'accusa di pulizia etnica denunciata dalle Nazioni Unite gode, da parte dell'Unione Europea, del sistema tariffario agevolato a dazio zero per i Paesi che operano in regime Eba (tutto tranne le armi)".

La persecuzione dei rohingya - I rohingya sono una minoranza etnica di religione musulmana che vive in una situazione di apartheid nella regione del Rakhine nel Myanmar occidentale, al confine con il Bangladesh. Sono considerati come degli immigrati clandestini e infatti è negata loro la cittadinanza birmana. I loro terreni vengono confiscati mentre la libertà di movimento è limitata per relegarli alla miseria dei loro villaggi. Molti sono da sempre sottoposti al lavoro forzato, anche nei campi di riso e, dall'inizio della repressione, sono numerose le testimonianze di violenze o addirittura decapitazioni avvenute nei campi di riso secondo fonti giornalistiche internazionali.

Coldiretti: "Inaccettabile favorire violazione diritti umani" - "Non è accettabile che l'Unione Europea continui a favorire con le importazioni lo sfruttamento e la violazione dei diritti umani nell'indifferenza generale", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo sottolineando che "è invece necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela della dignità dei lavoratori, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri in vendita sugli scaffali ci sia un percorso di qualità che riguarda l'ambiente, la salute e il lavoro, con una giusta distribuzione del valore a sostegno di un vero commercio equo e solidale".

Il governo chiede misure di salvaguardia europee - Il governo italiano, anche grazie alle sollecitazioni della Coldiretti, ha inviato a Bruxelles una richiesta di adozione delle misure di salvaguardia europee nei confronti dell'importazione di riso greggio asiatico del tipo "indica" a dazio zero dai Paesi asiatici Eba con una nota dei ministri delle Politiche agricole, Maurizio Martina, e dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, integrata con una lettera indirizzata ai Commissari Federica Mogherini, Cecilia Malmström e Phil Hogan.

Onu chiede dossier su stupri di donne rohingya - La Commissione per l'eliminazione della discriminazione contro le donne della Nazioni unite ha chiesto al Myanmar di fornire "un dossier eccezionale" entro sei mesi sulle violenze sessuali e gli stupri nei confronti delle donne e bambine della minoranza rohingya nello Stato di Rakhine da parte delle forze di sicurezza del Paese. La richiesta, la quarta degli esperti Onu dal 1982, chiede al governo birmano di fornire informazioni dettagliate sulla repressione dell'esercito dalla fine di agosto scorso, che ha spinto alla fuga in Bangladesh oltre 600mila persone.