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Migranti, Sea-Eye: "Sulla nave Alan Kurdi condizioni insostenibili"

"Le scorte di cibo e acqua si esauriranno a breve e la situazione medica potrebbe deteriorarsi rapidamente una volta che la tempesta prevista arriverà"

Migranti, Sea-Eye:
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"Le persone salvate devono sopportare condizioni insostenibili.

Parte di loro deve dormire all'aperto sul ponte della nave ed è esposta al vento, alle onde e al freddo. Si avvicina una tempesta che metterà in grave pericolo chi è a bordo". E' l'allarme lanciato da Carlotta Weibl, portavoce di Sea-Eye, a proposito del salvataggio dei 64 naufraghi al largo della Libia con la nave Alan Kurdi. Attualmente l'imbarcazione è in attesa di attraccare a Malta.

"La maggior parte delle persone soccorse è in condizioni fisiche fragili dopo la fuga e le condizioni estreme nei campi di detenzione libici", ha aggiunto Weibl. "Molti soffrono il mal di mare, il che li debilita ancora di più. Oltre alle condizioni fisiche, preoccupa anche lo stato psicologico di molte persone. Abbiamo a bordo una donna che è stata venduta, ha dovuto lavorare in un bordello ed è stata torturata quando si è rifiutata. Questa donna ha bisogno di un immediato sostegno psicologico e non dovrebbe essere sottoposta a ulteriore stress dovuto dal ritardo nello sbarco".

"Nei recenti casi di salvataggio, lo sbarco è diventato subordinato al raggiungimento di accordi politici tra gli stati membri dell'UE. Persino l'evacuazione umanitaria di persone particolarmente vulnerabili a bordo è stata subordinata al raggiungimento di un accordo", ha ricordato Carlotta Weibl, portavoce di Sea-Eye, all'assemblea di Mediterranea. Denunciamo con forza questo approccio e chiediamo all'Italia di applicare ai rifugiati e ai migranti gli stessi diritti umani garantiti ai cittadini europei. Queste persone sono "naufraghi" e non dovrebbero essere trattate diversamente, non dovrebbero essere classificate in base al loro status giuridico come "migranti": in mare non c'è migrante, banchiere o idraulico: ci sono solo persone".

"Attualmente siamo in acque internazionali al largo di Malta e siamo in attesa di ulteriori istruzioni. La decisione del capitano di dirigere la nave verso Malta è stata il risultato di consultazioni con le autorità tedesche dalle quali non ci sembrava emergere la possibilità di fare sbarcare in Italia le persone salvate". Ha specificato Carlotta Weibl. "Le scorte di cibo e acqua si esauriranno a breve e la situazione medica potrebbe deteriorarsi rapidamente una volta che la tempesta prevista arriverà. Esortiamo pertanto gli Stati membri europei ad agire in nome dell'umanita' e nel rispetto dei diritti umani".

Stando al tracciato registrato sul sito marinetraffic.com, la Alan Kurdi è arrivata al largo delle acque internazionali di Malta poco dopo le 8 di sabato scorso. Da allora il comandante della nave tedesca si è mantenuto in acque internazionali tra le 25 e le 30 miglia dalla costa maltese. L'ex cargo attualmente è in una zona a sud ovest dell'isola ed incrocia a non più di 5 nodi, senza mai avvicinarsi a più di 20 miglia da Malta. La Commissione europea ha reso noto di aver avviato da venerdì scorso contatti con gli stati membri per risolvere il caso, ma finora è rimasto senza risposta l'appello ai governi europei lanciato dalla Ong Sea Eye.