Marsiglia, associazione affitta piscina per festa in burkini
Il "dress code" imposto dagli organizzatori della manifestazione ha fatto diventare la festa un caso
"Festa in piscina ma solo col burkini".
A Marsiglia, un'associazione di donne dei quartieri Nord, i più poveri e difficili della città, ha organizzato per il 10 settembre una giornata di divertimento e relax in un acquapark della regione. Per l'occasione, l'impianto è stato completamente affittato, ma l'iniziativa ha scatenato roventi polemiche, soprattutto per il controverso "dress code" richiesto dagli organizzatori per partecipare all'iniziativa.
La festa in burkini scatena le polemiche - Sul manifesto, l'associazione "Smile 13" sottolinea che il parco, esclusivamente per la festa privata, autorizza "eccezionalmente il Burkini", vale a dire il costume da bagno che copre dalla testa ai piedi le donne musulmane. L'associazione invita dunque i partecipanti a "rispettare l'Awra" e a non presentarsi "con il due pezzi: le parti del corpo devono essere coperte dal petto al ginocchio. Il minimo indispensabile sono un pareo o un paio di pantaloni corti". Alla giornata sono inoltre ammesse solo donne e bambini.
La locandina ha scatenato le proteste bipartisan di tanti politici dell'hinterland di Marsiglia, a partire dal sindaco di Pennes-Mirabeau (il comune in cui si trova l'Acquapark), Michel Amiel, che annuncia il divieto dell'iniziativa privata. Mentre tanti francesi si scatenano sui social network e la notizia conquista reti all news e grandi media nazionali.