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Marò, Corte indiana: Latorre può rimanere in Italia fino al 15 luglio

I giudici hanno anche disposto la fissazione entro fine aprile di unʼudienza per esaminare il ricorso italiano

Massimiliano Latorre
ansa

Il marò Massimiliano Latorre è stato autorizzato dalla Corte suprema indiana a rimanere in Italia fino al 15 luglio.

La decisione è giunta dopo un dibattito durato una ventina di minuti, durante il quale è stato riesaminato brevemente l'iter giudiziario in cui sono coinvolti i due marò. I giudici hanno disposto la fissazione entro fine aprile di un'udienza per esaminare il ricorso italiano contro la presenza della polizia antiterrorismo.

La decisione è stata presa da tre giudici dell'aula 3 della Corte Suprema senza entrare nel merito delle attuali condizioni di salute del fuciliere. Nella discussione sono intervenuti i legali di Latorre Sole Sorabjee e L.K.Tulzi e il pm aggiunto indiano Pinki Anand. In aula era presente anche l'ambasciatore d'Italia Lorenzo Angeloni e il vice ispettore Vikraman della polizia investigativa Nia che dall'inizio segue la vicenda.

La compagna del marò: "La proroga è un sollievo"

- "Sicuramente questa proroga consente a Massimiliano di proseguire le cure in un ambiente più salubre quale può essere quello domestico. Questo almeno dal punto di vista fisico. Da quello psicologico sicuramente è un sollievo temporaneo". Lo ha detto Paola Moschetti, compagna del fuciliere tarantino.

Gentiloni soddisfatto

- "Il governo italiano apprezza e registra positivamente il fatto che siano state riconosciute le ragioni umanitarie" nella richiesta di prorogare fino al 15 luglio il permesso di soggiorno in Italia del marò Massimiliano Latorre, detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.