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L'Isis vieta il burqa a Mosul per questioni di sicurezza: una donna velata aveva ucciso due soldati

Il divieto è rivolto a tutte le persone che entrano negli uffici pubblici e nelle zone militari della roccaforte

L'Isis vieta il burqa a Mosul per questioni di sicurezza: una donna velata aveva ucciso due soldati - foto 1
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Dopo il divieto del burkini in Francia, sospeso poi nei giorni scorsi, è ora la volta del burqa.

E a bandire il tradizionale velo nero che copre il viso femminile è lo Stato che meno ci saremmo aspettati: quello islamico. L'Isis ha, infatti, vietato alle donne di indossare il burqa nelle zone militari e nei centri di sicurezza di Mosul, roccaforte del Califfato dal 2014 e seconda città dell'Iraq. Un divieto che spiazza, perchè va contro i precetti dell'Islam. Secondo il sito iraniano Iran Front Page, il decreto dell'Isis è stato emanato per motivi di sicurezza, dopo che una donna velata ha ucciso due soldati dello Stati Islamico. A chi lo indossa saranno riservate dure punizioni.

Non è la prima volta che vengono compiuti attentati agli uomini dell'organizzazione terroristica dalle donne velate. L'Isis, è evidente, si sente assediato. Anche perchè la contraddizione è palese, considerato che il burqa era stato imposto in tutte le terre del Califfato, come dimostra il video delle donne che bruciano i veli a Manbij, la roccaforte siriana liberata dallo Stato Islamico. Ad ogni modo, l'imposizione del burqa rimane in tutte le altre zone della città.