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Iraq, autobomba contro gruppo di sciiti a Baghdad: 200 vittime

Lʼattentato ha sventrato una intera palazzina. Tra le vittime ci sono almeno 25 bambini

Almeno 200 persone sono morte (25 i bambini) e altre 150 sono rimaste ferite in un attentato a Baghdad, in Iraq, rivendicato dall'Isis.

L'attacco con un'autobomba ha avuto luogo nell'area di Karrada, dove molti residenti vanno a fare shopping in occasione della fine del Ramadan. Nel mirino dello Stato islamico ci sarebbe stato un gruppo di sciiti. L'esplosione ha distrutto diverse auto e danneggiato i negozi della zona.

La rivendicazione - In un comunicato firmato Wilayat Baghdad (provincia di Baghdad) e diffuso sui social network, l'Isis ha detto che l'attacco era mirato a "una concentrazione di rinnegati", riferendosi appunto agli sciiti. "Come parte delle continue operazioni di sicurezza dei soldati del Califfato nella città di Baghdad, il santo guerriero Abu Maha al Iraqui è riuscito a far esplodere la sua autobomba", si legge. Il gruppo terrorista ha avvertito che "con il permesso di Dio continueranno gli attacchi dei mujaheddin contro i rinnegati".

L'attacco è avvenuto di fronte a una famosa gelateria nel quartiere a maggioranza sciita. Sul posto è arrivato anche il primo ministro iracheno Haidar al Abadi, accolto da lanci di pietre e urla "vattene". Un'altra autobomba è esplosa nel popolare mercato Shalal, che si trova nella Al Shaab, nel nord-est di Baghdad, zona anch'essa a popolazione prevalentemente sciita. L'attacco ha ucciso un civile e ferito cinque persone.

Ban Ki-moon: "Respingere tentativi di minare unità del Paese" - Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, condannando l'attentato, ha auspicato che attacchi come questo non servano a "diffondere la paura". In una nota stampa, inoltre, ha esortato il popolo iracheno "a respingere ogni tentativo di diffondere la paura e minare l'unità del Paese". Il segretario generale delle Nazioni Unite si è detto "inorridito dal totale disprezzo per la vita umana" dimostrato da questo attentato e ha chiesto al governo di Baghdad di consegnare alla giustizia gli autori di questo massacro "il più presto possibile".