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Iran, Mattarella: si condanna da sé Stato che respinge e uccide suoi figli

Il presidente della Repubblica: "Purtroppo in questi giorni si assiste a ripetuti, brutali, tentativi di soffocare le voci dei giovani che manifestano pacificamente per chiedere libertà e maggiori spazi di partecipazione"

Sergio Mattarella commenta le esecuzioni dei manifestanti in Iran, che stanno suscitando clamore in tutto il mondo.

"Si condanna da sé uno Stato che respinge e uccide i propri figli", dichiara il presidente della Repubblica, che aggiunge: "Purtroppo in questi giorni si assiste a ripetuti, brutali, tentativi di soffocare le voci dei giovani che manifestano pacificamente per chiedere libertà e maggiori spazi di partecipazione. Questi comportamenti vanno fermamente condannati".

 

 

Ma Sergio Mattarella ha affrontato anche il tema Ucraina. Per il Capo dello Stato con la guerra voluta dalla Russia, "vengono violati insieme ai diritti del popolo ucraino, i diritti fondamentali di milioni di persone nel mondo, diritti che sono le fondamenta delle nostre democrazie". "Il ristabilimento di una pace giusta anche in Ucraina - ha continuato il presidente della Repubblica - è il mio auspicio per il futuro perché solo attraverso la pace l'umanità potrà guardare al suo progresso. A questo obiettivo dobbiamo lavorare tutti, le diplomazie di tutti i Paesi sono chiamate a un impegno comune. Se è vero che con la guerra non può esserci sviluppo - ha concluso -, è altrettanto vero che senza sviluppo non possono esserci stabilità e pace".

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