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Navalny, l'incaricato d'affari dell'ambasciata italiana parteciperà ai funerali

Attesa per l'ok da parte del consolato russo a Roma ai parlamentari che hanno richiesto i visti per le esequie

Navalny, l'incaricato d'affari dell'ambasciata italiana parteciperà ai funerali - foto 1
Italy Photo Press

L'incaricato d'affari dell'ambasciata d'Italia a Mosca, Pietro Sferra Carini, parteciperà ai funerali di Alexei Navalny.

Su disposizione del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, l'incaricato seguirà la cerimonia nella chiesa del quartiere di Maryno nella zona sud-est della capitale russa, venerdì alle 12 (ora italiana). Due ore dopo, il corpo dell'oppositore di Putin dovrebbe essere sepolto nel cimitero di Borisov, già pattugliato dalla polizia. Ai funerali vorrebbero partecipare anche i parlamentari Della Vedova, Quartapelle e Scalfarotto, in attesa di visto da parte del consolato russo a Roma.

 

Navalny, l'incaricato d'affari dell'ambasciata italiana parteciperà ai funerali - foto 2
Tgcom24

Ambasciata di Russia: richieste visti parlamentari italiani prese in esame

 "Possiamo confermare che l'ufficio consolare ha ricevuto le richieste dei visti e sono state prese in esame". Questa la precisazione dell'ambasciata di Russia in Italia, in merito ai parlamentari Benedetto Della Vedova (+Europa), Lia Quartapelle (PD) e Ivan Scalfarotto (IV) che avevano fatto richiesta di visto per raggiungere Mosca e presenziare ai funerali di Alexei Navalny in programma venerdì.
 

Nel pomeriggio Della Vedova aveva dichiarato: "Se i visti dovessero arrivare in ritardo andremo comunque". "Avevamo già pronto il piano di volo per partire questa sera e arrivare, via Istanbul, a Mosca venerdì mattina" in modo da riuscire a partecipare ai funerali di Alexey Navalny nella capitale russa. "Abbiamo atteso fino ad ora" ma "il visto, senza alcuna motivazione, nonostante la richiesta", fatta nei giorni scorsi, "fosse stringente, non ci è stato rilasciato", aveva reso noto il deputato di +Europa in conferenza stampa alla Camera insieme al senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto e, collegata in video, alla deputata del Pd Lia Quartapelle.

 

"Non ho contezza al momento se siano stati rilasciati visti a membri di Parlamenti di altri Pesi Ue che intendessero partecipare al funerale - aveva proseguito Della Vedova -. Le autorità, per il meccanismo burocratico, potrebbero dirci che i tre giorni feriali necessari" al rilascio "non sono ancora trascorsi, anche se in caso di urgenza, come è questo, possono essere ridotti a un periodo inferiore, considerato anche che il numero di visti italiani per Mosca non è ai massimi storici in questo periodo".

 

In ogni caso, ha sottolineato il deputato di +Europa, "se dovesse arrivare venerdì stesso noi accetteremmo il visto anche se in ritardo e prenderemmo il primo volo disponibile per andare quantomeno a deporre dei fiori sulla tomba di Navalny, che sarà sepolto in un cimitero secondario di Mosca".

 

"Per noi" partecipare ai funerali di Navalny "era importante per due motivi: per segnalare che le violazioni patenti de diritti umani non è una cosa che possa essere contenuta nei confini nazionali e poi per rincuorare chi rischia il carcere o la vita per difendere il diritto di parola e di pensiero in Russia. Questo non sarà possibile" ed "è segno della chiusura assoluta, totalizzante del regime putiniano", aveva concluso Della Vedova.

 

"Noi non ci stupiremmo se il visto arrivasse venerdì mattina - ha sottolineato Quartapelle - così da permettere alle autorità russe di dire che non hanno negato il visto a dei parlamentari italiani. Nel caso arrivasse credo che sarebbe doveroso per noi omaggiare la memoria di Alexey Navalny, non lo facciamo per obiettivi ostili" alla Russia "ma per stare con una parte del popolo russo che vive in un momento di grande tensione e di grande incertezza".

 

Scalfarotto invece non crede che il visto arriverà: "Se dovesse arrivare sarei grandemente stupito, qui ci troviamo davanti a uno Stato che ha negato per nove giorni il cadavere di un uomo ucciso alla famiglia. Le responsabilità" della morte di Navalny "sono dirette ed evidenti. Non credo che ci daranno il visto perché David Sassoli fu dichiarato persona non grata" e poi perché "l'ultima cosa che il regime russo vuole è che tre parlamentari italiani liberi vadano lì a sottolineare la crudeltà e l'oscurantismo di cui questa vicenda è simbolo".

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