Il leader dei talebani: il burqa non è più obbligatorio
Secondo Qadir Hekmat, un dei capi più influenti dei combattenti afghani, il Corano parla di "non vestire in maniera immodesta"
Svolta storica nel mondo islamico.
Lo afferma Qadir Hekmat nel corso di una lunga intervista rilasciata al giornale "la Repubblica" in un luogo segreto della capitale afghana, Kabul. L'uomo è uno dei massimi comandanti del vertice talebano, capo politico-militare di sette province dell'Afghanistan del Nord.
Dopo un pesante attacco agli storici nemici americani che a suo dire aiuterebbero lo Stato islamico contro di loro, a sorpresa ecco alcune dichiarazioni sul ruolo delle donne nel Paese. Secondo Hekmat l'unica vera restrizione per il gentil sesso è che maschi e femmine devono frequentare scuole separate. Poi, a domanda diretta sull'abbigliamento, spiega che "il Corano dice solo che le donne non devono vestire in maniera immodesta". Quindi per i talebani e per la legge della sacra scrittura il burqa non è obbligatorio, Quel capo di abbigliamento, che copre totalmente la figura femminile dalla testa ai piedi, nella parte del paese sotto il loro controllo si può tranquillamente sostituire con l'hijab, una sorta di velo molto più pratico e confortevole.
La differenza dei vari tipi di copricapo
Burqa: vestito in uso in Afghanistan e Pakistan, di colore blu o nero, che copre la donna dalla testa ai piedi, con due eventuali fessure per gli occhi, che comunque restano celati sotto una sorta di veletta.
Hijab: detto anche "vestito secondo la shari'a" consiste in un velo che copre completamente i capelli lasciando interamente scoperto il viso.
Chador: si tratta di una stoffa semi circolare di colore chiaro che ricopre il capo e le spalle, ma che lascia scoperto il viso, tenuto chiuso sotto il mento a incorniciare il volto. Usato dalle donne in Iran
Niqab: è un velo presente nella tradizione araba preislamica e in quella islamica, che copre l'intero corpo della donna, compreso il volto, lasciando scoperti solo gli occhi. Usato prevalentemente in India, Siria e Turchia
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