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Morte del piccolo Emile, ripartono le indagini: "Si battono tutte le piste"

Dopo il ritrovamento dei resti del bimbo di due anni scomparso a luglio in Provenza, gli inquirenti tornano a chiedersi se sia stato un incidente o se sia coinvolto un famigliare

Morte del piccolo Emile, ripartono le indagini: "Si battono tutte le piste" - foto 1
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È stato un escursionista (alcuni media locali parlano di una donna) a portare al ritrovamento di Emile Soleil, il bimbo francese di due anni scomparso dalla casa dei nonni materni nei pressi di Haut-Vernet, nell'Alta Provenza, a luglio.

Otto mesi fa non erano bastate le ricerche affannose e affannate di parenti, forze dell'ordine, cittadini con anche l'impiego di un elicottero e dei droni. Le ossa del piccolo, in mezzo alla natura, erano a poco più di un chilometro dal borgo. Ma il mistero sulla sua sorte continua a essere fitto. E si riaccendono i riflettori sui famigliari e i loro alibi.

Morte del piccolo Emile, ripartono le indagini: "Si battono tutte le piste" - foto 2
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La zona del ritrovamento dei resti, infatti, era già stata oggetto di numerose perquisizioni quest'estate. "Forse il corpo non era stato notato perché è un'area di difficile accesso, molto ripida, con una fitta vegetazione", ipotizza il colonnello Marie-Laure Pezant, portavoce della gendarmeria. "È anche possibile - aggiunge - che queste ossa siano state depositate da terzi, portate da un animale o spostate da condizioni atmosferiche che hanno modificato il luogo".

 

L'annuncio del ritrovamento delle ossa di Emile Soleil è stato fatto nel giorno di Pasqua, a otto mesi dalla scomparsa del bimbo di due anni, dal pubblico ministero di Aix-en-Provence Jean-Luc Blachon, che indaga sul caso. Il bambino, come ricorda il quotidiano francese Le Monde, era stato visto per l'ultima volta l'8 luglio, intorno alle 17.15, mentre trascorreva le vacanze estive a casa dei nonni. I suoi genitori, papà Colomban, ingegnere, e mamma Marie, fisioterapista, appartenenti a un'associazione ultracattolica, vivono a La Bouilladisse, tra Aix en Provence e Marsiglia, non erano con lui quel giorno; lo avevano affidato al nonno materno, Philippe V., 58 anni, quel pomeriggio impegnato a caricare in auto i pali di una staccionata, per costruire una recinzione per cavalli.

 

Alla vigilia di Pasqua, la gendarmeria nazionale è stata informata della "scoperta di ossa" corrispondenti a quelle del "bambino Emile Soleil", in "prossimtà della frazione di Vernet", ha riferito il conferenza stampa Blachon.


Secondo fonti citate da Le Figaro, l'escursionista si sarebbe presentato in commissariato con un cranio. "Fatto che ci ha molto contrariati", puntualizza la fonte, sottolineando che questa persona "è un residente e ignoriamo se era davvero andato a fare una gita". D'altronde, i 25 abitanti della frazione e alcuni dei dintorni erano stati tutti interrogati a più riprese dagli inquirenti in questi mesi di inchiesta.

 

Se le ossa sono state identificate, le cause della morte restano ancora ignote. Tra le varie ipotesi, quella che Emile si sia ritrovato nell'erba alta mentre stava passando un mietitrebbia, che la taglia e la raccoglie in grossi covoni. Il piccolo potrebbe essere stato "aspirato" da uno di questi grossi mezzi agricoli, che erano in piena attività proprio nei giorni della sua scomparsa.

 

Ipotesi ancora tutta da confermare. Intanto, il sindaco François Balique ha annunciato un nuovo divieto di accesso alla parte superiore del villaggio per tutelare la popolazione locale e facilitare le indagini. "La zona del ritrovamento - ripete il primo cittadino - è inaccessibile alle auto ed era stata già setacciata a fondo durante le precedenti ricerche". "È un luogo di campagna deserto, - sottolinea, - non passa nessuno se non le mucche ogni tanto, non ci sono case.

 

Un centinaio di gendarmi, intanto, arriverà sul posto per cercare altri resti del piccolo che consentano di determinare le circostanze della morte. Quel villaggio della Provenza poco lontano dal Piemonte sarà di nuovo isolato dal resto del mondo fino alla fine della settimana.

 

Sul web, l'amministratore del gruppo "Prions pour Emile" (Preghiamo per Emile) ha lanciato una colletta per aiutare i genitori "a pagare i funerali e a far dire delle messe".

 

Proprio la famiglia potrebbe tornare al centro delle indagini, che vanno in tutte le direzioni. Secondo la polizia la morte di Emile potrebbe essere stata causata da un incidente capitato al bambino da solo o con il coinvolgimento di qualcuno, o, ancora, dalla volontà di uccidere.

 

Tutti i presenti nel villaggio nel giorno della scomparsa del bimbo, 17 persone in tutto, in questi mesi e anche nelle ultime ore sono stati più volte convocati e ascoltati dagli inquirenti. 

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