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Francia, arrestato italiano condannato per G8 di Genova

Vincenzo Vecchi, noto esponente dellʼarea anarco-autonoma milanese, era latitante dal luglio del 2012

Francia, arrestato italiano condannato per G8 di Genova - foto 1
agenzia

Vincenzo Vecchi, 46 anni, noto esponente dell'area anarco-autonoma milanese, latitante dal luglio del 2012, quando è stato condannato in Cassazione a 11 anni e 6 mesi per le violenze del 20 luglio 2001 durante il G8 di Genova, è stato rintracciato in Francia e arrestato.

Vecchi aveva trovato rifugio in Bretagna, dove avorava come imbianchino. E' stato fermato dalla polizia di Milano a Saint Gravé dans le Morbhian mentre stava andando al lavoro.

Dopo 18 anni di fuga, Vecchi è stato "arrestato giovedì sulla base di due mandati di arresto europei emessi dai pubblici ministeri di Milano e Genova", ha affermato il procuratore generale di Rennes Pascal Bougy. I mandati di arresto erano stati emessi "a seguito di condanne penali emesse dai tribunali di queste città", ha detto Bougy.Un collettivo di attivisti francesi, denominato "Sostegno a Vincenzo", ha fatto appello allo Stato francese perché non venga estradato in Italia.

Gli investigatori sottolineano che nei giorni del 20 e 21 luglio 2001, durante il G8, Vecchi faceva parte di un gruppo di persone che a volto coperto devastò la città distruggendo e incendiando: vennero presi di mira istituti di credito, auto e e un supermercato. Vecchi venne identificato come un promotore delle devastazioni, uno "che spingeva gli altri ad agire", lanciava "bottiglie, sassi e molotov". Vecchi era l'ultimo condannato per i fatti del G8 di Genova ancora irreperibile.

Tradito da amore per la famiglia - Il desiderio di incontrare la convivente e la figlia minore ha contribuito alla cattura di Vecchi dando agli investigatori indizi importanti. Dopo una intensificazione dell'azione investigativa, anche con intercettazioni, e l'analisi di informazioni su vecchi compagni di lotta e la famiglia, la polizia ha ritenuto che Vecchi si trovasse in Francia. I francesi hanno approfondito le indagini scoprendo che Vecchi aveva incontrato l'ex convivente e la figlia minore in una località della Savoia, trascorrendo una settimana di vacanza. Poi la donna e la figlia era rientrate a Milano e Vecchi in Bretagna, dove viveva sotto falsa identità. Monitorando la donna e seguendo le tracce dei telefoni usati dalla coppia, gli investigatori del Servizio per il Contrasto dell'Estremismo e del Terrorismo Interno e della Digos di Milano hanno localizzato il latitante.