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Emirati, il giallo della principessa Latifa: "Dubai l'ha fatta sparire"

La 32enne figlia del potente emiro di Dubai aveva denunciato il padre di violenze con un video su YouTube. Human Rights Watch chiede la verità sul caso, affermando che la giovane "è reclusa negli Emirati"

Emirati, il giallo della principessa Latifa:
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Una giovane principessa araba, figlia del potente emiro di Dubai, sparita nel nulla dopo aver denunciato il padre di violenze con un video su YouTube.

Si tinge di giallo il caso di Latifa, la 32enne protagonista di una vera e propria "spy story" che ha spinto l'organizzazione Human Rights Watch a scendere in campo per chiedere la verità sul caso, ipotizzando una "sparizione forzata" con "prove" che la giovane sia reclusa negli Emirati.

La denuncia su YouTube - L'apprensione per la sorte di Latifa, figlia dello sceicco emiro di Dubai e premier degli Emirati Arabi, Al Maktoum, ha avuto inizio due mesi fa quando la donna raccontò che la famiglia la teneva prigioniera e che era vittima di abusi: 40 minuti di filmato in cui accusava il padre di essere pronto anche "a uccidere" per salvare la propria reputazione. E un inquietante messaggio: "Se state guardando questo video non è una bella notizia. Può solo significare due cose: o sono morta, o sono nei guai".

I tentativi di scappare - Latifa aveva inoltre illustrato il suo piano per fuggire e raccontato della fallita fuga anche della sorella Shamsa, la quale tentò di scappare in Gran Bretagna prima di essere presa dalle autorità degli Emirati Arabi Uniti e riportata con la forza a Dubai. Nel video ha rivelato anche un suo precedente tentativo di fuga, fallito nel 2002 quando fu "catturata, imprigionata e torturata".

La fuga con un'ex spia e un'amica - L'ultima volta che è stata vista risale al 3 marzo, secondo la ricostruzione fornita da un'ex spia francese, Jaubert, e dell'amica finlandese della giovane, Johanna Jauhiainen. Le due donne riescono a fuggire in Oman prima di salire su una barca per raggiungere Jaubert a bordo della sua nave. L'imbarcazione viene però intercettata il giorno dopo da navi da guerra, tre indiane e due emiratine.

"Morirei pur di non ritornare negli Emirati" - Il racconto del blitz, confidato dalla finlandese a Londra un mese fa, descrive un'operazione violenta, negata dall'India e sulla quale le autorità emiratine non hanno mai voluto rilasciare dichiarazioni. "Durante il raid, Latifa continuava a dire che stava richiedendo asilo politico", ha spiegato l'amica, raccontando che la principessa chiedeva di "morire pur di non essere riportata negli Emirati", prima di essere trascinata via con la forza. Da allora su di lei sono calati il silenzio e il mistero, riportato alla ribalta da Human Rights Watch con l'ipotesi della segregazione. Hrw.