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Dallas, i cecchini, gli spari: alla mente torna l'omicidio di Jfk

Il 22 novembre 1963 Lee Harvey Oswald uccise il presidente Usa segnando la storia degli Stati Uniti e del mondo

Tutto accadde a pochi metri da dove giovedì notte alcuni cecchini hanno aperto il fuoco uccidendo cinque agenti di polizia.

Anche allora a entrare in azione fu un cecchino, anche allora gli spari sulla folla seminarono la morte. Quasi 56 anni dopo, alla mente di molti torna quel 22 novembre del 1963 che ha segnato la storia degli Stati Uniti e del mondo. Lee Harvey Oswald, appostato a una finestra, aprì il fuoco sul presidente degli Stati Uniti: per John Fitzgerald Kennedy non ci fu scampo.

Dallas torna sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo e sono molti gli elementi in comune con l'omicidio di Jfk. Chi ha sparato, oggi come allora, si è nascosto tra le finestre ai piani alti dei palazzi della città, il luogo ideale per avere il controllo della situazione e agire indisturbato. Anche la strategia è molto simile: gli spari sulla folla, il panico tra la gente e il fuggi-fuggi generale.

Kennedy fu assassinato alle 12.30, ora locale, mentre si trovava sulla sua limousine con la moglie Jacqueline. Tre spari gli furono fatali. Alle 13.30 l'annuncio ufficiale del segretario della Casa Bianca, Malcolm Kilduff: "Il presidente John Fitzgerald Kennedy è morto".