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Trump ammette di aver taciuto sulla pericolosità del Covid-19: "Non volevo creare panico"

Le "confessioni" del presidente sono contenute nel nuovo libro del giornalista Bob Wooward, il quale ha raccolto 18 interviste realizzate tra il 5 dicembre 2019 e il 21 luglio 2020

"Conoscevo bene la pericolosità del coronavirus, settimane prima che cominciasse a mietere vittime nel suo Paese, ma ha preferito sempre minimizzare per non creare panico". E' la clamorosa ammissione di Donald Trump contenuta in un libro del giornalista Bob Woodward, protagonista del Watergate, che ha trascritto il contenuto di 18 interviste al presidente americano realizzate tra il 5 dicembre 2019 e il 21 luglio 2020.

Anticipando l'uscita del libro Rage, la Cnn ha rivelato che Trump ha ammesso di aver saputo settimane prima della prima morte confermata da Covid-19 negli Stati Uniti che il virus era pericoloso, disperso nell'aria, altamente contagioso e "più mortale persino delle peggiori influenze" e che lo ha ripetutamente minimizzato pubblicamente.

 

"Questa è roba mortale", ha affermato Trump a Woodward il 7 febbraio, nel corso di una delle interviste. Il capo della Casa Bianca ha rivelato di conoscere bene il livello di minaccia del virus prima di quanto precedentemente noto, aggiungendo che il coronavirus è stato forse "cinque volte più mortale" dell'influenza.

 

"Ho agito in modo da ridurre il panico sul virus" Trump non ha negato di sapere in anticipo della pericolosità del coronavirus, come ha ammesso nelle sue interviste (registrate) al giornalista Woodward, ma ha spiegato
di aver agito in un modo che pensava riducesse il panico. "L'ultima cosa che volevo era creare il panico", ha detto in una
conferenza stampa.

 

Le ammissioni del presidente americano sono in netto contrasto con i suoi frequenti commenti pubblici, che soprattutto in quel periodo insistevano sul fatto che il virus "sarebbe scomparso" e che "tutto andava bene". "Volevo sempre minimizzare", ha detto poi in un'intervista del 19 marzo, anche se alcuni giorni prima aveva dichiarato l'emergenza nazionale. "E preferisco ancora sminuire, perché non voglio creare panico".

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