"Serve coordinamento più forte tra i Paesi Ue, ma nessun elemento per stop a Schengen", ha riferito il ministro della Salute facendo il punto su situazione epidemiologica e misure
Per affrontare l'emergenza coronavirus "serve un coordinamento più forte dei Paesi dell'Unione europea, davanti al rischio per la salute l'Europa deve essere unita". Lo ha detto il ministro della Salute Speranza, in audizione al comitato parlamentare su Schengen, sottolineando che ribadirà tale richiesta al vertice sollecitato dall'Italia. Al momento "no allarmismi ma massima attenzione - ha aggiunto - e nessuna limitazione a Schengen".
Nessuna limitazione a Schengen - "Allo stato non vi sono elementi tali da giustificare una limitazione della libertà di circolazione delle persone all'interno dell'area Schengen", ha riferito Speranza in audizione davanti al Comitato Schengen sull'emergenza coronavirus.
"No allarmismi, ma massima attenzione" - "L'evoluzione della diffusione del coronavirus va seguita con la massima attenzione. Sono sbagliati gli allarmismi ma le istituzioni devono fare ogni sforzo per la difesa del diritto alla salute", ha affermato il ministro della Salute, ricordando come le misure messe in campo dall'Italia si ispirino al principio della massima precauzione. Inoltre, ha detto, è in corso una verifica sulla disponibilità in Italia dei dispositivi di protezione personale.
I numeri - Dal 5 al 10 febbraio sono stati effettuati controlli su 5mila voli aerei e su 620mila passeggeri. "Si è applicato il principio di precauzione con scrupolo e tempestività, l'Italia è tra i Paesi che hanno adottato le più alte precauzioni", ha sottolineato il ministro. "Mi preme sottolineare - ha anche detto - che le decisioni del governo italiano derivano da valutazioni di carattere scientifico", ribadendo "una chiara distinzione di ruoli" tra esperti e politici.
E' vero che "l'impatto potenziale dell'epidemia è alto ed esiste una probabilità di ulteriori casi di importazione del virus in Europa" ma "la probabilità di una trasmissione da uomo a uomo in Europa è bassa".
"I numeri in Cina - afferma il ministro della Salute - indicano ancora una crescita significativa ma le misure prese dal governo cinese sono molto serie, l'auspicio è che questo possa portare in un tempo breve al cosiddetto 'livello di picco' e che da lì possa poi iniziare la fase di regressione. Nel frattempo - continua - lo strumento di cui disponiamo è quello di controlli seri e rigorosi".