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Attacco a Londra, polizia diffonde i nomi di due terroristi

Si tratta di Khuram Butt, ritenuto il capo della cellula, e di Rachid Redouane

La polizia ha diffuso le generalità di due dei tre responsabili degli attacchi di sabato a Londra.

Si tratta di Khuram Butt e di Rachid Redouane. Butt aveva 27 anni e secondo gli investigatori era il capo della cellula. Di origini pakistane, era apparso in un documentario sui fondamentalisti islamici legati ad Anjem Choudary, un predicatore in carcere. Redouane invece aveva 30 anni e diceva di avere doppia nazionalità, marocchina e libica.

Khuram Butt (nella foto a sinistra) era membro del gruppo islamista al-Muhajiroun, fondato dal predicatore musulmano radicale Anjem Choudary (attualmente in carcere) e poi messo fuori legge dalle autorità del Regno Unito. Secondo il Guardian, solo il mese scorso Butt era stato visto nell'est di Londra a fare campagna contro la partecipazione dei musulmani alle elezioni politiche dell'8 giugno.

La sua famiglia è originaria di Jhelum, una cittadina pakistana del Punjab e si pensa che il 27enne sia cresciuto in Gran Bretagna, dove è diventato un grande tifoso dell'Arsenal: era lui il terrorista che indossava la maglia della squadra di calcio la notte dell'attacco.

Di Redouane si sa che dichiarava origini marocchine e libiche, aveva anche una falsa identità (Rachid Elkhdar) e forse un documento emesso in Irlanda, dove potrebbe aver vissuto per un periodo. Le loro radici vere sono comunque a Barking, fra i sobborghi più turbolenti alle propaggini est della Grande Londra, dove convivono (male) comunità di britannici di origine varia.

Il personaggio più significativo sembra essere Butt. E' lui quello che compare in un documentario girato tempo addietro da Channel 4, intitolato "Il jihadista della porta accanto". La scena è surreale: con quel vessillo dell'Isis srotolato in mezzo a Regent's Park, fra slogan e scampoli di predicazione contro gli omosessuali, la vendita di alcol e gli adulteri "da lapidare" interrotta da uno spaesato agente.

Butt era seguito dai servizi di sicurezza - Mark Rowley, capo dell'antiterrorismo di Scotland Yard, ammette che quel giovane era nei radar dell'intelligence, ma che non se conoscevano progetti di attentato. Mentre Redouane, ufficialmente pasticcere, non risulterebbe nelle liste degli individui sotto sorveglianza. E tuttavia appare difficile parlare dell'episodio di sabato come di un raptus o d'un epilogo a sorpresa. Butt, noto anche come Abu o Abs, non faceva nulla per nascondersi, come i suoi compari. Al di là della comparsata in video, era stato segnalato da diversi vicini per i toni estremisti delle sue conversazioni, persino per aver cercato di convertire dei bambini in un giardino di quartiere. E a denunciare quest'ultimo episodio, ben due anni fa, era stata una donna italiana, Erica Gasparri, madre di tre figlie. Ma sia le chiamate alle linee di emergenza istituite ad hoc sia i contatti con la polizia erano rimasti senza seguito.

Rilasciati i dieci fermati - Intanto tutte le dieci persone che erano ancora in custodia nell'ambito dell'indagine sull'attacco di sabato sera sono state rilasciate nella tarda serata di lunedì, senza ipotesi di reato.