Ma per la Del Ponte resta un latitante
Secondo l'edizione online del quotidiano bosniaco Nezavisne Novine, Ratko Mladic, accusato di genocidio dal Tribunale penale internazionale dell'Aja sulla ex Jugoslavia, starebbe negoziando la resa. Il generale, la cui cattura sembrava prossima, sarebbe sul monte serbo Cer, alla frontiera con la Bosnia. Ma secondo Carla Del Ponte, procuratore capo del Tribunale, non c'è alcun negoziato e Mladic resta un latitante.
Sono ormai anni che la cattura di Ratko Mladic viene definita prossima per poi sfumare o essere smentita. Cosa puntualmente avvenuta martedì, con Belgrado che è arrivata a definire le notizie di un arresto "solo manipolazioni". Ma a differenza delle altre volte pare che ora il generale sia stato realmente localizzato e, di fatto in trappola, stia trattando la sua resa.
Sarebbe stata una fonte della sicurezza serba, che ha richiesto di rimanere anonima, a confermare che il nascondiglio di Mladic è stato individuato, esattamente in una località sul Monte Cer, a un centinaio di chilometri da Belgrado, presso il confine con la Bosnia.
Mladic, insieme a Radovan Karadzic, è il grande latitante (ormai dal 2001) inseguito dal tribunale dell'Aja per il processo sui crimini di guerra compiuti nel conflitto tra Bosnia e Serbia nella prima metà degli anni '90. In particolare il generale serbo-bosniaco è il responsabile del massacro di Srebrenica, enclave musulmana di Bosnia che venne attaccata il 9 luglio del 1995 dalle truppe di Mladic: l'assedio durò un paio di giorni, e quando alla fine i militari serbo-bosniaci entrarono nella città, iniziò una vera e propria mattanza. I maschi furono separati da donne, vecchi e bambini, ufficialmente per procedere allo sfollamento, in frealtà per essere trucidati: secondo le istituzioni ufficiali i morti furono quasi 8.000, ma a tutt'oggi non si hanno stime precise sul numero dei dispersi.
Del Ponte: "Per noi resta un latitante"
Ratko Mladic è "ancora in fuga": lo ha affermato Carla Del Ponte, procuratore capo del Tribunale penale internazionale sull'ex Jugoslavia, in un comunicato letto all'Aja. La Del Ponte ha sottolinerato che "non c'è alcuna indicazione su negoziati relativi a una resa" dell'ex comandante serbo-bosniaco.