CONTRO LE ARMI CHIMICHE

All'Opac il premio Nobel per la Pace

Le motivazioni: "Grazie al suo lavoro l'uso delle armi chimiche è tabù"

11 Ott 2013 - 12:53
 © Ansa

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Come anticipato dalla tv norvegese Nrk, il premio Nobel per la Pace è stato assegnato all'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche. L'Opac è stata fondata nel 1997 per dare attuazione al Trattato di interdizione all'uso delle armi chimiche firmato nel 1993. Sconosciuta ai più, è finita sotto i riflettori solo di recente per il suo ruolo nella crisi in Siria.

"Grazie al lavoro dell'Opac l'uso delle armi chimiche è un tabù": lo stima il Comitato per il Nobel nelle motivazioni dell'assegnazione all'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche del Nobel per la pace 2013. "Quanto accaduto in Siria, dove sono state usate queste armi, riporta in primo piano la necessità di incrementare gli sforzi per eliminare questi armamenti", recitano ancora le motivazioni.

"Per 15 anni abbiamo fatto il nostro dovere contribuendo alla pace del mondo. Le ultime settimane hanno dato ulteriore impulso alla nostra missione. Accetto con umiltà il premio Nobel per la Pace e con voi mi impegno a continuare a lavorare con immutata determinazione". Così si è espresso il direttore generale dell'organizzazione, il turco Ahmet Uzumcu, rivolgendosi ai rappresentanti dei 41 membri dell'esecutivo, di cui l'Italia ha la vicepresidenza, che era in riunione quando è giunta la notizia del Nobel.

Cos'è l'Opac - L'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche ha sede all'Aja ed è stata fondata nel 1997, quattro anni dopo la firma della Convenzione contro l'uso delle armi chimiche. Sconosciuta ai più, l'Opac è finita sotto i riflettori solo di recente per il suo ruolo nella risoluzione della crisi in Siria.

Il 28 settembre è stata incaricata da una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu di controllare lo smantellamento dell'arsenale chimico del regime di Bashar al Assad fino al 30 giugno 2014. Tre giorni fa il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha invitato i Quindici a creare una "missione comune" Onu-Opac, con 100 uomini che opereranno sul territorio siriano.

La missione avrà la base a Damasco e un'altra sede a Cipro, sarà guidata da un coordinatore civile speciale con il rango di sottosegretario generale, e si articolerà in tre fasi. La prima è già iniziata con l'invio di un team di uomini che si trova in Siria dal primo ottobre. La seconda, fino al primo novembre, consentirà la distruzione di tutti gli impianti di produzione delle armi chimiche. Mentre l'ultima fase, dal primo novembre al 30 giugno 2014, sarà "la più difficile", e comporterà la distruzione di circa 1.000 tonnellate di prodotti tossici. Gli esperti dell'Opac si occuperanno soprattutto della parte tecnica. L'Onu avrà un ruolo di coordinamento strategico e si occuperà di misure di sicurezza, logistica, comunicazioni e amministrazione.

Composta da 189 Stati membri, il direttore generale dell'Opac è dal 2008 il diplomatico turco, con un passato da console ad Aleppo, Ahmet Uzumcu. Vi lavorano circa 500 persone ed ha un budget annuale di circa 70 milioni di euro.

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