Risposta a ordinario militare

I marò: "Siamo trattenuti in India ingiustamenteCi manca la forza ma non demorderemo"

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone rispondono così all'ordinario militare, monsignor Vincenzo Pelvi, che ha inviato loro la Lettera pastorale dell'Anno della fede

25 Ott 2012 - 16:10
 © Ap/Lapresse

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"Vogliamo continuare a credere in Gesù. Ci manca la forza, però con un pizzico di serenità non vogliamo demordere". Così rispondono i marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre alla Lettera pastorale dell'Anno della Fede inviata dall'ordinario militare per l'Italia, monsignor Vincenzo Pelvi. "Veniamo ingiustamente trattenuti in India, ma preghiamo insieme perché Dio faccia sì che il mondo ami i bambini e ami coloro che sono nel dolore", concludono.

A riferire le parole dei due marò è lo stesso Pelvi, mentre parla ai microfoni della Radio Vaticana. "Mi pare - aggiunge l'ordinario militare, commentando quanto detto dai due soldati - che questa sia veramente una testimonianza che mostra come la fede sia nutrita dalla carità, e chi ama veramente esprime la sua fede". Pelvi spiega poi di aver inviato loro la prima copia della Lettera pastorale "perché sono due giovani trattenuti che con noi hanno un legame molto profondo".

Da Senato ok a trattato con India sui detenuti
Intanto, il Senato ha approvato definitivamente la ratifica di un trattato con l'India sui detenuti. Il testo prevede la possibilità che i carcerati di entrambi gli Stati possano scontare la relativa pena nel proprio Paese di origine. Il provvedimento dovrebbe favorire il rientro in Italia dei due fucilieri della Marina Militare.

Accusati di aver ucciso due pescatori
I marò sono accusati di aver ucciso due pescatori mentre prestavano servizio antipirateria a bordo petroliera italiana Enrica Lexie, il 15 febbraio al largo della costa indiana del Kerala. Girone e Latorre sostengono la propria innocenza.

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