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Dichiarazione del principe Saudita: "Le donne devono guidare"

Il Paese mediorientale è lʼunico al mondo dove chi nasce femmina non può mettersi al volante. Ma le parole del principe Al-Walid bin Talal potrebbero portare ad una svolta tanto attesa

Il principe e miliardario saudita Al-Walid bin Talal (41esimo uomo più ricco del mondo), conosciuto per la sua schiettezza, ha lanciato un vibrante appello per il diritto delle donne di avere la patente di guida in Arabia, l'unico paese al mondo dove non possono mettersi al volante.

"Stop al dibattito: è giunto il momento che le donne guidino", così ha twittato sul suo account. Questo membro della famiglia reale non occupa nessuna carica politica ma da tempo difende i diritti delle persone più oppresse nel suo Paese.

La situazione delle donne in Arabia Saudita è infatti drammatica: oltre all'obbligo di indossare sempre il velo per uscire, non possono viaggiare da sole senza il permesso del marito o di un membro maschile della famiglia e nemmeno andare da sole al ristorante.

La constatazione: "Benefici per l'economia"- In un lungo comunicato, il principe Al-Walid ha dettagliato le ragioni per cui è arrivato il momento per le donne di guidare, sottolineando che si tratta di un "atto sleale più restrittivo rispetto a ciò che è legalmente consentito dai principi della religione". L'uomo evidenzia anche il "costo economico" consequenziale a questo divieto spiegando che "oltre un milione di signore in Arabia Saudita per muoversi sono obbligate a dipendere da autisti privati o di un taxi. E se un marito trova il tempo per portare con la propria auto la moglie, questo significa che sarà assente dal lavoro, compromettendo la produttività".

Si tratta di un riferimento chiaro alla sfida economica che affronta il suo Paese a causa dei proventi del petrolio in calo, dopo il crollo dei prezzi del greggio. Secondo i dati, ogni famiglia saudita spenderebbe mediamente 950 euro al mese per pagare il servizio di autista, spesa che per il principe Al-Walid si potrebbe evitare concendendo il diritto di guida alle donne.

Non è ancora arrivata una risposta ufficiale da parte della famiglia reale o di qualche membro dell'establishment politico. E' vero, però, che dal 2013 la monarchia ha iniziato a concedere delle misure più democratiche e liberali nei confronti delle donne dando loro il diritto di voto e la possibilità di candidarsi alle elezioni municipali. Inoltre, lo scorso aprile il principe ereditario, Mohamed Bin Salman ha sostenuto che spetta alla società decidere se un giorno le donne potrebbero guidare. Potrebbe esserci, dunque, una timida apertura.