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Amanda Knox vuole tornare a Perugia: "Per chiudere il cerchio"

A sei anni dalla liberazione da un carcere italiano, la trentenne lo annuncia in esclusiva al settimanale "People"

Amanda Knox vuole tornare a Perugia:
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Sei anni dopo la sua liberazione da un carcere italiano, Amanda Knox parla in esclusiva al settimanale "People" della sua intenzione di tornare a Perugia: "Per chiudere il cerchio" di una vicenda giudiziaria piena di colpi di scena.

Nel 2007 fu accusata insieme all'italiano Raffaele Sollecito di essere uno dei colpevoli dell'omicidio della studentessa britannica Meredith Kercher.

La giovane di Seattle, oggi trentenne, si racconta al settimanale in una intervista intitolata "My Life After Prison": "Nei miei progetti c'è quello di tornare a Perugia, mi fa paura, ma voglio tornare per essere solo una persona in un luogo, avere una memoria che non sia legata al processo, e allora quello potrebbe essere il mio ultimo ricordo di quel posto".

VIve in America - Dopo essere uscita dal carcere perché scagionata dall'accusa di omicidio della sua coinquilina, Amanda è tornata a Seattle e dal 2015 è fidanzata con il 35enne Christopher Robinson. La giovane racconta di aver ripreso in mano la sua vita, anche se ha vissuto qualche episodio di angoscia, in particolare durante un viaggio in Europa. Racconta di aver avuto un attacco di panico durante una visita alla reggia di Versailles, in Francia, e di aver provato ansia in Germania, quando ha sentito alcune persone parlare in italiano: "Quella lingua è associata al dolore adesso, e questo non mi piace".

Il futuro - La giovane americana fu accusata del delitto di Meredith Kercher nel 2007 e incarcerata insieme a Raffaele Sollecito. Nel 2011 i due furono assolti e quattro anni dopo la condanna fu annullata senza rinvio. Amanda, che ha già scritto un libro e ne sta scrivendo un altro, anche se i 3,8 milioni di dollari incassati per il primo sono andati quasi tutti in spese legali,  vuole lavorare come attivista per la difesa dei diritti di chi, come lei, è stato ingiustamente incarcerato.