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Afghanistan, i talebani prendono Kandahar e Ghazni | Biden: Kabul sarà conquistata entro 90 giorni

Per i vertici del Pentagono quella del ritiro è stata una scelta avventata, ma la Casa Bianca non arretra di un millimetro e si prepara ad evacuare l'ambasciata nella capitale

I talebani hanno conquistato Kandahar e Ghazni, quest'ultima a soli 150 chilometri da Kabul. Si tratta della decima e dell'undicesima provincia caduta nelle loro mani in una settimana. Lo hanno annunciato gli stessi combattenti affermando di averne preso il pieno controllo: sono diversi i video pubblicati su Internet dove i miliziani festeggiano nelle piazze principali delle città.

Biden: talebani conquisteranno Kabul entro 90 giorni

In Afghanistan oramai è sempre più il caos. E se pubblicamente si continua a ostentare sicurezza, dietro le quinte a Washinton e nelle capitali europee sono rimasti in pochi a professare ottimismo di fronte all'irrefrenabile avanzata dei talebani, che hanno conquistato la nona capitale provinciale in pochi giorni. La rapida disintegrazione delle forze di sicurezza afghane è a questo punto davanti agli occhi di tutti. Tanto che la caduta di Kabul, se continua così, è ora prevista entro 90 giorni, se non nel giro di un mese. L'allarme parte dalla stessa amministrazione Biden, con le previsioni di qualche giorno fa divenute già carta straccia, quelle che indicavano la possibile caduta della capitale nelle mani dei talebani in un arco di tempo tra sei o dodici mesi. Ma la conquista della nona provincia, quella di Faizabad, nel nord del Paese, e la resa di centinaia di soldati governativi che si erano ritirati vicino all'aeroporto di Kunduz dopo la caduta della città del nordest, fanno capire come oramai la situazione stia precipitando. Una situazione impensabile quando la Casa Bianca annunciò il ritiro completo delle forze militari Usa dal Paese entro il 31 agosto, ponendo così fine a una guerra durata vent'anni. Ma di fronte alle crescenti critiche per aver di fatto abbandonato l'Afghanistan al suo destino, il presidente americano non arretra di un millimetro. "Non sono affatto pentito della decisione presa", ha ribadito rispondendo alle domande dei reporter alla Casa Bianca: "E' ora che i leader afghani si mettano assieme e comincino a combattere per conto loro, per il loro Paese. E' questione di volerlo". Biden ha quindi ricordato ancora una volta come Washington nelle ultime due decadi ha speso ben 1.000 miliardi di dollari per addestrare e armare le forze di sicurezza di Kabul, senza contare il costo pagato in vite umane.

 

Il Pentagono irritato dalla scelta del ritiro

Ma all'interno dell'amministrazione Usa serpeggiano i malumori, soprattutto ai vertici del Pentagono e delle forze armate, per quella che è stata vista come un'imprudenza da parte della Casa Bianca che potrebbe portare a conseguenze difficilmente prevedibili, trasformandosi di fatto in un boomerang senza precedenti.

 

Gli Usa si preparano a evacuare l'ambasciata a Kabul

Intanto il Dipartimento di Stato si prepara al peggio e, secondo quanto trapela, starebbe già aggiornando i suoi piani di evacuazione dell'ambasciata di Kabul dove presto potrebbe rimanere solamente il personale essenziale tra diplomatici e staff. Oltre agli uomini addetti alla difesa della sede diplomatica, gli unici militari americani destinati a restare sul suolo afghano dopo il completo ritiro di fine mese.

 

Polemica sui rifugiati afghani in Ue Monta nel frattempo la polemica sui rifugiati afghani in Europa, con Bruxelles che teme una nuova ondata come nel 2015 e le varie capitali divise sul destino di migliaia di persone che fuggono dalla guerra e dalla vendetta dei talebani. Nelle ultime ore anche l'Olanda ha deciso di sospendere i rimpatri dei migranti introducendo una moratoria di sei mesi. Una retromarcia, visto che solo ieri i Paesi Bassi, con Germania, Austria, Danimarca, Belgio e Grecia avevano scritto una lettera alla Commissione europea, per chiedere di proseguire con i rimpatri.

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