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"Il Sud spende per donne e alcol", bufera su presidente Dijsselbloem

Ma lui non si scusa e spiega che nessuno doveva sentirsi offeso e che non è questione di Nord e Sud. M5s: "Rassegni immediatamente le dimissioni, affermazioni vergognose e gravi"

"Durante la crisi dell'euro i Paesi del Nord hanno dimostrato solidarietà con i Paesi più colpiti.

Come socialdemocratico do molta importanza alla solidarietà, ma hai anche degli obblighi, non puoi spendere tutti i soldi per alcol e donne e poi chiedere aiut". Per queste parole è bufera sul presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. Ira degli eurodeputati mediterranei.

I socialisti europei ora si chiedono se sia ancora adatto al ruolo che ricopre mentre il M5S che ne chiede le dimissioni immediate.

L'intervista alla Faz di Dijsselbloem ha da subito avuto una vasta eco in Spagna tanto che alcuni deputati spagnoli gli hanno chiesto pubblicamente di scusarsi. Ma il presidente ha resistito, spiegando che nessuno doveva sentirsi offeso, che non è questione di Nord e Sud, ma che vale per tutti la regola che se vuoi solidarietà devi rispettare i vincoli e gli impegni, cosa che "anche l'Olanda a volte non ha fatto".

Ma la sua spiegazione non è piaciuta al presidente del gruppo dei socialisti e democratici Gianni Pittella: "Non è la prima volta che Dijsselbloem esprime opinioni economiche e politiche che contraddicono la linea della famiglia progressista europea. Ora con queste parole scioccanti e vergognose alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, è andato molto oltre usando argomentazioni discriminatorie contro i Paesi dell'Europa del Sud. Non ci sono scuse o ragioni per usare un tale linguaggio specialmente da uno che è dovrebbe essere progressista", ha aggiunto. "Mi chiedo davvero se una persona con queste convinzioni possa ancora essere considerato adatto a fare il presidente dell'Eurogruppo", conclude Pittella. E il M5S ne chiede le immediate dimissioni, e chiede a Padoan di prendere le distanze.

L'olandese, ministro delle finanze uscente, resterà presidente dell'Eurogruppo fino a che non sarà formato il nuovo governo, che potrebbe impiegare parecchi mesi a nascere. Sostenuto dai tedeschi, è stato riconfermato nel 2015 per un secondo mandato avendo la meglio sullo spagnolo Luis De Guindos, che punta ancora a prendere il suo posto.

Renzi: "Dijsselbloem prima si dimette e meglio è" - "Penso che gente come Jeroen Dijsselbloem, che pure appartiene al partito socialista europeo anche se forse non se n'è accorto, non meriti di occupare il ruolo che occupa. E prima si dimette meglio è, per lui ma anche per la credibilità delle istituzioni europee". Lo ha detto l'ex premier Matteo Renzi, attaccando il presidente dell'Eurogruppo per le sue dichiarazioni contro i Paesi del Sud Europa, "a cominciare dall'Italia e dalla Spagna".

M5s: "Rassegni immediatamente le dimissioni" - Su tutte le furie il Movimento 5 Stelle. "Jeroen Dijsselbloem deve immediatamente rassegnare le dimissioni da presidente dell'Eurogruppo - affermano -. Le sue dichiarazioni sono gravi e vergognose. In questo modo semina odio e alimenta divisioni". "È inaccettabile che il presidente (in carica dal 2013) dell'istituzione europea detentrice delle chiavi della moneta unica si esprima in questi termini. Il ministro Pier Carlo Padoan, che siede tra i banchi dell'Eurogruppo essendo ministro dell'Economia italiano, deve per una volta nella vita alzare la testa. Anche lui ha contribuito alla riconferma delle presidenza di questo falco spennato nel 2015: oggi ne prenda immediatamente le distanze nonostante sia un suo caro collega socialista". E infine concludono: "La visione di Europa di Jeroen Dijsselbloem è ben evidente nelle politiche e nelle dinamiche di questa Unione: ovvero quelle di una presunta superiorità economica, morale e anche culturale degli Stati membri del Nord a danno di quelli del Sud".