Pochi acri di neve: l'epopea della guerra franco-indiana in un gioco da tavolo

Anche se i Francesi occupano gli amplissimi territori del Canada a Nord, i Britannici possono contare sui loro ben attrezzati porti commerciali affacciati sulla costa atlantica e su di una ben più numerosa popolazione di coloni. Tuttavia, i potenti contingenti inglesi avanzano con difficoltà nei territori a loro poco noti, in cui invece i coloni francesi e i loro alleati indiani si muovono con ben maggiore familiarità. La "petite guerre", o guerriglia, infiamma tutta la frontiera per anni con assedi, battaglie e razzie improvvise… ma la situazione pare condannata allo stallo.

Il governo di Londra, però, investe ingenti risorse e finalmente nel 1758 le due fortezze di Fort Duquesne e Louisbourg cadono. Ora la strada per la capitale dei domini francesi, Quebec, è aperta: nella battaglia finale sia il comandante britannico Wolfe che il suo avversario francese Montcalm troveranno la morte, ma la vittoria finale sarà degli Inglesi.

Il trattato del 1763 sancirà la fine del dominio di Parigi sul Canada, ma porrà non pochi debiti in capo alla Corona britannica, e gli indisciplinati coloni americani non saranno certo ben disposti a pagare le nuove tasse che si renderanno necessarie… anzi, saranno pronti a tutto pur di avere una maggiore rappresentanza nel Parlamento di Londra, perfino a una rivoluzione.

La Guerra Franco-Indiana è la guerra dell’Ultimo dei Mohicani, un conflitto in terre remote ma d'importanza epocale, combattuto sia sul campo di battaglia che sui sentieri delle rotte commerciali delle colonie, come nelle stanze delle grandi regge europee. Tutti aspetti magistralmente riassunti dal capolavoro di Martin Wallace, Pochi Acri di Neve.

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