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Una barriera alla foce del fiume per bloccare la plastica: in Sicilia l'iniziativa contro i rifiuti in mare

Il progetto di Marevivo per tutelare la Riserva Naturale Foce del Fiume Platani, fortemente minacciata dallʼinquinamento generato dai rifiuti che il fiume trascina verso il mare

Una barriera blocca plastica sarà installata in Sicilia alla Foce del Fiume Plantani, nella Riserva Naturale Orientata, tra i comuni di Ribera e Cattolica Eraclea, nell'Agrigentino. L'iniziativa è di Marevivo, con il sostegno della Fondazione CON IL SUD, e ha l'obiettivo di tutelare la Riserva Naturale Foce del Fiume Platani, un’area ricca di bellezze naturalistiche, ma fortemente minacciata dall’inquinamento generato in gran parte dai rifiuti che il fiume trascina nel suo percorso, prima di raggiungere il mare.

L’intervento prevede l’installazione in prossimità della foce di una “barriera anti-marine litter” che, superato il complesso iter burocratico per ottenere le necessarie autorizzazioni, sarà impiantata nei giorni 17 e 18 febbraio 2020, con l’obiettivo d’intercettare la plastica presente nelle acque fluviali e procedere al recupero prima che si riversi in mare. Una volta raggiunta l'acqua salata, la plastica col tempo si degrada e si trasforma in infinitesimali frammenti di microplastiche che vengono ingerite dai pesci, giungendo purtroppo fino alla catena alimentare.

 

“Partiamo dai fiumi perché insieme agli scarichi urbani oltre l’80% dei rifiuti marini di cui una gran parte è plastica, è trasportata da fiumi e torrenti – dichiara Fabio Galluzzo, delegato regionale di Marevivo Sicilia e direttore del progetto Halycòs – e speriamo che l’esperimento avviato alla Foce del Fiume Platani produca ottimi risultati e l’iniziativa possa essere allargata ad altri fiumi e ad altri territori.” La barriera antiplastica è già stata sperimentata a Ferrara lungo il fiume Po e a Roma sul Tevere con l’obiettivo di capire la funzionalità della metodologia e la sua capacità di prevenire l’inquinamento marino, agendo a monte del problema.

 

“Consentirà di raccogliere tutto quello che viene intrappolato al suo interno e nello specifico la plastica galleggiante, impedendo che essa raggiunga il mare - spiega Lorenzo Barone, direttore tecnico della Castalia Operations, che si occuperà dell'installazione -.  La plastica sarà recuperata e potrà essere correttamente smaltita o addirittura riciclata.” La metodologia sperimentata consentirà di preservare un territorio che esprime una fortissima valenza naturalistica. Nell’intento di ottenere ampi e diffusi risultati si svilupperà contemporaneamente una campagna di sensibilizzazione in tutti i comuni attraversati dal fiume, coinvolgendo le scuole e tutti i portatori d’interesse locali.

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