"Non è un accordo a metà" quello che è stato raggiunto al G20 Ambiente che si è svolto a Napoli. Lo ha affermato a Tgcom24 il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, precisando che "solo due punti su 60 sono rimasti fuori dall'intesa" e che "gli altri 58 sono stati concordati all'unanimità". "Alcuni Paesi - ha detto ancora il ministro - non possono accelerare sulla riduzione delle emissioni ma rispettano comunque gli accordi di Parigi".
"Cina e India ci hanno detto che la decisione la vogliono rimandare al G20 dei Capi di Stato, mi sembra una risoluzione molto ragionevole", afferma Cingolani. "Francamente capisco che per grandissimi Paesi, con miliardi di abitanti, cambiare il modello produttivo ed energetico è una roba molto grossa. Il fatto che tutte le nazioni, anche quelle più grandi e complesse, abbiano detto che l'Accordo di Parigi va confermato, è di per sé la notizia migliore. I due punti controversi vanno spostati al livello dei capi di Stato, perché i ministri della Transizione ecologica o dell'Ambiente non potevano decidere la politica industriale di un Paese".
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