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In Italia ancora in uso 30 milioni di tonnellate di Eternit

Mancano le discariche e i dati sullo smaltimento allʼestero

Afp

Nonostante sia vietata la produzione di Eternit dal 1992, a causa dell'elevata pericolosità per la salute umana, sono ancora in uso 30 milioni di tonnellate del materiale ricavato dall'amianto. Una quantità ingente pari al peso di mille grattacieli di 150 piani. Soltanto una ventina di discariche si occupano dello smaltimento di questo materiale in tutto il territorio nazionale.

L'amianto dove lo metto? - Della difficoltà di smaltimento del materiale altamente cancerogeno si è parlato durante il convegno "Progetto amianto" dell'Istituto superiore di sanità. Gli esperti pensano che sia necessaria una cabina di regia nazionale per gestire il problema.

Loredana Musmeci, direttore del dipartimento Ambiente dell'Iss spiega: "Non sappiamo cosa fare dei nostri rifiuti contenenti amianto, perché in Italia, come successo in altri casi, ci si è convinti che si possano gestire i rifiuti senza fare impianti. Questo è dovuto anche alla percezione errata che un impianto di smaltimento sia pericoloso, ma non è così, se ben fatto è perfettamente sicuro".

Oltre a essere poche, le discariche sono mal distribuite, ha sottolineato uno studio dell'Inail presentato durante l'evento, con nove regioni tra cui Campania, Lazio, Calabria e Sicilia che ne sono sprovviste. Dove le discariche ci sono, invece, non sempre i materiali vengono gestiti correttamente. Questo a fronte di 34mila siti da bonificare distribuiti in tutta Italia, con 373 considerati a maggior rischio, a cui si aggiungono 12 siti di interesse nazionale contenenti amianto costituiti da ex fabbriche che lo producevano o da miniere da cui veniva estratto.

Siti esteri come misura tampone - La via più facile è ricorrere ai siti stranieri. Federica Paglietti dell'Inail specifica: "Il fenomeno non è quantificabile perché solo alcune Regioni hanno un'idea precisa di quanti rifiuti spediscono all'estero. Abbiamo iniziato un monitoraggio, che richiederà almeno un anno, fatto con i dati provenienti dai siti esteri".

Il Progetto amianto coordinato dall'Iss fa parte del più grande Piano nazionale sull'amianto di cui si parla da anni ma che ancora non è stato adottato formalmente dal Governo. Il progetto prevede una serie di attività nel campo dell'epidemiologia, della diagnosi e della terapia delle malattie dovute a questa sostanza, oltre che sotto l'aspetto ambientale, e i primi risultati saranno disponibili nel 2014. Musmeci conclude: "Ovviamente non tutto l'amianto in uso rilascia fibre, e anzi nella grande maggioranza dei casi non c'è un pericolo immediato. Uno degli scopi del progetto sarà proprio valutare l'esposizione e il rischio attraverso campionamenti e analisi".

Il caso della Tour Montparnasse a Parigi - L'amianto, purtroppo, a causa della capillarità della sua diffusione, non è un problema solo italiano. Proprio nei giorni scorsi è stato scoperto che nella Tour Montparnasse,  il secondo più alto grattacielo di Parigi, i condotti d'aria sono "un vettore di trasferimento" di "fibre d'amianto verso locali situati ad altri livelli".